Giuseppe Rizzo, centrocampista del Catania, è uno dei protagonisti principali dell’avvio sprint dei rossazzurri in questo campionato di Serie D. Intervenuto quest’oggi durante “Catanista Live”, su Radio Fantastica, Rizzo ha raccontato questi primi mesi di esperienza tra i dilettanti e del suo ritorno in città, dopo aver giocato con gli etnei tra il 2018 e il 2020.
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Catania, Rizzo: “Con Grella ci siamo capiti al volo”
Naturalmente Rizzo come tanti altri conosce bene la piazza di Catania, proprio per averci già giocato. Ma quello che lui e altri suoi compagni hanno evidenziato come differenza rispetto al passato: “Rispetto alla prima esperienza c’è un entusiasmo che non c’era in passato. Dove vai vai le persone ti fermano e si parla solo di Catania. Anche nell’anno in cui abbiamo perso i playoff col Siena c’era entusiasmo, ma in maniera diversa”.
Tra i giovani e i senatori, che hanno appunto già vissuto a Catania, è chiaro che si debba lottare per un unico obiettivo, quello della promozione: “Siamo in D, abbiamo quindi una voglia in più di lottare e portare il Catania in Serie C. Mentalmente sono più sereno e sono maturato tanto. Quando è arrivata la chiamata siamo andati a parlare subito col vice presidente Grella e ci siamo capiti subito al volo. Nel frattempo speriamo di continuare così”.
Rizzo su mentalità e under
Rizzo si concentra sulla mentalità della squadra, che da fuori da la sensazione di comandare la partita, cosa che sentono anche i giocatori: “Io sento che anche quando non sblocchiamo subito la partita poi il gol lo facciamo. Per questo siamo sempre lì sul pezzo. Diversamente nelle prime partite, quando abbiamo giocato prima a Ragusa poi con il Locri, eravamo da poco tutti uniti. Per questo c’era della frenesia, ma adesso ci conosciamo tutti meglio e siamo un’altra cosa”.
Per fare questo è necessario avere degli under di rilievo. Cosa che Rizzo pensa che ci siano e per questi ragazzi il centrocampista ha dall’inizio un ruolo di chioccia ed esempio: “Noi over giochiamo anche adattandoci a loro, visto che ci devono essere per regolamento. Personalmente parlo sempre ogni giorno con Vitale, Forchignone e altri, anche prima della partita: devo dire che apprendono bene. Spero di essere un leader, ma devono essere i miei compagni a doverlo dire. Cerco di comportarmi sempre bene con loro, allenandoci al massimo”.
Rizzo: “Ferraro? Un secondo padre. La partita più difficile…”
Nonostante un dominio pressoché totale, anche in questa prima parte di stagione ci sono state delle prove difficili: “Forse Mariglianese e Ragusa ma sicuramente Licata. Lamezia o Acireale saranno le più temibili? Non cambia niente, dobbiamo andare avanti come un treno verso il nostro obiettivo”, dice Rizzo.
Chiosa finale sul proprio futuro in rossazzurro e sul mister degli etnei: “Rimanere l’anno prossimo? Ho più anni di contratto, perciò ci spero. Ferraro? Un secondo padre e una persona per bene. Ci spiega tante cose e ci dice di stare sul pezzo, concentrati sulla nostra partita. Inoltre è un po’ scaramantico. Ha ben chiara l’importanza della gestione, perché siamo più una famiglia che un gruppo”.