Il Trapani non sta vivendo un momento troppo positivo, eufemisticamente parlando, dal punto di vista economico come confermato dalle parole del presidente Marco La Rosa: “Ho deciso di abbracciare il progetto Trapani non solo perché affascinato da un programma a lungo termine ma anche e soprattutto perché ho sempre creduto che la Serie D fosse, per usare un eufemismo, oltremodo ingenerosa per una realtà territoriale come Trapani e provincia”.
Il bilancio
La società, nella persona dell’amministratore unico Marco La Rosa, aveva stilato un’iniziale bilancio di previsione in merito alla coperture delle spese: “Si è stilato un bilancio di previsione che avrebbe dovuto garantire la copertura delle spese necessarie per sopportare un progetto ambizioso. Detto bilancio di previsione è stato approntato su determinate previsioni di apporti economici da parte dei soci partecipanti. Senonché, iniziando ad affrontare le spese di gestione mensili mi sono trovato, mese dopo mese, a fare fronte alle incombenze solo ed esclusivamente con le mie forze, venendo meno l’impegno dall’altra parte societaria, quantomeno nella misura ad essa spettante in ragione delle rispettive partecipazioni”.
Stop al mercato in entrata
Il Trapani nell’attuale campionato di Serie D occupa la settima posizione del girone I con 20 punti totalizzati e una partita in meno disputata. Il presidente della società granata, Marco La Rosa, ha confermato che a causa delle ingenti spese il club non interverrà sul mercato: “Sono costretto, in mancanza di un’immediata presa di posizione della minoranza societaria idonea a concorrere alla copertura dei costi di gestione a prendere alcuni provvedimenti necessari quanto improcrastinabili tra i quali, in via esemplificativa, la sospensione del mercato in entrata per salvaguardare le finanze della società ed evitare, contestualmente, che l’attuale criticità finanziaria possa prestare il fianco ad azione di eventuali creditori. Non ritengo, per onestà intellettuale, di escludere che possano essere adottati in futuro altri e più drastici provvedimenti gestionali”.