Patryk Peda, difensore del Palermo, si racconta ai microfoni di Sporticily tra passato, presente e futuro. Il giocatore polacco, acquistato dal club di Viale del Fante nel 2023 ma inserito in rosa soltanto al termine del prestito alla SPAL, ha parlato delle sensazioni provate le prime settimane con la maglia rosanero alla corte di Alessio Dionisi. Non mancano gli accenni alla sua carriera già entusiasmante e le rivelazioni relative alle ambizioni future.
Patryk Peda si racconta: gli inizi
Il racconto della carriera di Patryk Peda parte dagli inizi in Polonia, sua terra di origine. “Ho iniziato a giocare a calcio perché mio padre ha sempre amato questo sport e mi ha trasmesso la passione. La mia prima squadra è stato il Legia Varsavia, poi sono stato selezionato anche dalla Polonia a partire dall’U13. È stata una vetrina, perché mi hanno visto dall’Italia. Da piccolo ci sono stato più volte con la mia famiglia, ho osservato il calcio italiano e ho subito pensato di volere venire qui. Quando mi hanno chiamato, ho capito che volevo rimanerci. In Italia c’è tutto, è un Paese bellissimo”, ha affermato.
Sul suo ruolo ha sempre avuto pochi dubbi. “Io ho sempre giocato da difensore, ma nelle partitelle mi piace anche giocare più in avanti e provare a fare gol. Il cambiamento più importante nelle mie caratteristiche l’ho avuto quando sono arrivato in Italia. In questi campionati si guarda a tutti i movimenti. Il livello in Italia è molto più alto che in Polonia: è tutto più veloce. Mi ha aiutato molto a crescere dal punto di vista della forza fisica. Un difensore a cui mi ispiro è Paolo Maldini, è un fenomeno. Ero troppo piccolo quando ancora giocava, ma nel tempo ho guardato tantissimi suoi video su YouTube”.
Prima la SPAL e poi il Palermo hanno messo gli occhi su Patryk Peda quando ancora era una promessa, ma hanno deciso praticamente fin da subito di dargli fiducia. Le 34 presenze in due stagioni in cadetteria con gli estensi e la sensazione che possa essere titolare coi rosanero lo dimostrano.. “Io ho avuto la fortuna di giocare fin da giovane in prima squadra in Serie B, ma ci sono altri casi come i miei. In Italia spesso si critica il fatto che funzioni diversamente, ma io a 19 anni ero già pronto mentalmente a stare tra i grandi. I giocatori forti in Primavera ci sono, ma ciò che fa la differenza è la testa”, ha sottolineato.
L’esperienza alla SPAL
Alla SPAL il difensore polacco è sempre stato un punto fermo, sebbene la squadra abbia vissuto alti e bassi con relativi tumulti sulla panchina. “Non è un fattore positivo cambiare tanti allenatori, perché in genere significa che la squadra non sta facendo bene”, ha premesso Patryk Peda. E sui tecnici che lo hanno allenato: “Un allenatore con cui sono stato veramente bene è Daniele De Rossi. È bravissimo sia come tecnico che come uomo. Lo seguo anche adesso”.
L’inserimento del giocatore in prima squadra del giocatore tra l’altro è conciso con l’acquisizione del club da parte dell’attuale proprietà. “Joe Tacopina mi ha sempre voluto bene. Io però non guardo tanto a cosa succede nella dirigenza, penso solo al campo. La SPAL è un club molto più piccolo del Palermo. Io sono stato benissimo, quando sono arrivato avevo 16 anni ed era un ambiente su misura per me. È stato facile entrare nelle dinamiche, ho conosciuto tutti velocemente. Il City Group invece è una galassia grandissima. Qui c’è tutto, mi trovo benissimo. Penso solo a giocare e vincere. Io sono stato al ‘Barbera’ da avversario, è bellissimo. È uno Stadio unico, diverso da tutti gli altri di Serie B”.
A tal proposito, Patryk Peda ha ammesso di aver pensato alla possibilità di vestire la maglia rosanero qualche mese fa. “Io sarei voluto venire a Palermo già a gennaio. Ho parlato con il c.t. della Polonia, che mi consigliò di andare in Serie B per essere convocato in Nazionale maggiore. Avevo però un contratto con la SPAL e non è stato possibile rientrare prima, non è dipeso da me. È andata così e sono contento di essere qui adesso”.
Il difensore non è tra l’altro l’unico polacco ad avere vestito la maglia rosanero. “Tra gli ex Palermo ho conosciuto Kamil Glik (che ha militato in Serie A nella stagione 2010/11, ndr) da avversario e Radoslaw Murawski (in rosa dal 2017 al 2019, ndr), che mi ha detto tante belle cose sulla città ed era contento che venissi qui”.
Patryk Peda sogna un futuro roseo col Palermo
I primi giorni di ritiro di Patryk Peda al Palermo lo hanno già entusiasmato. “Con Alessio Dionisi mi sto trovando molto bene, mi piacciono le sue idee per la difesa. Il suo gioco prevede l’uscita palla al piede. Non vedo l’ora che inizi il campionato, dobbiamo vincere più partite possibile. In gruppo ho legato con tutti. Non era scontato, perché io nella mia carriera di dieci anni sono stato solo in due club. La prima volta che sono arrivato non è stato semplice. Il calcio però è questo, in rosa siamo tutti alla pari e abbiamo tutti gli stessi obiettivi. È una squadra bellissima, qui mi sento bene. Anche con i grandi sono a mio agio”.
E a proposito delle prossime settimane, in cui andrà avanti la preparazione pre-campionato: “Non vedo l’ora di arrivare a Manchester, perché i miei compagni che ci sono stati mi hanno detto che lì c’è tutto di cui un giocatore ha bisogno. Sono contento di potere lavorare qui”. Infine, sarà il momento di tornare in Sicilia. “A Palermo sono già stato, volevo vedere la città e trovare la casa. Mi piace essere organizzato. È bellissima. Mi trasferirò da solo, ma spesso verranno la mia famiglia e la mia fidanzata a trovarmi”.
La chiosa è dedicata al futuro: “Giocherò per diventare un leader, voglio dare tutto per questa città. Nel calcio un anno è lungo, può succedere di tutto. Io penso solo a migliorarmi. È ciò che ho fatto in questi anni e voglio continuare a farlo, senza fermarmi mai”.
