Il Palermo sembra ormai indirizzato verso il nome di Alessio Dionisi come futuro allenatore per la stagione 2024-25. Il tecnico, dopo una lunga esperienza interrottasi a febbraio col Sassuolo, sarebbe pronto a ripartire coi rosanero per ritrovare insieme la Serie A. Una rapida ascesa, quella del tecnico toscano, risultando uno dei più interessanti del panorama calcistico italiano. Ma andiamo a scoprire chi è Alessio Dionisi, la sua carriera e il modo in cui fa giocare le sue squadre.
Chi è Alessio Dionisi, futuro allenatore del Palermo: la carriera da calciatore
Chi è Alessio Dionisi? Nato ad Abbadia San Salvatore (Siena) il 1° aprile 1980, Dionisi iniziò la sua carriera da calciatore nelle giovanili della Fiorentina, prima di passare da Siena e Voghera. Proprio in quest’ultima formazione giocò per 6 stagioni, prevalentemente in Serie D. Seguirono poi le stagioni al Varese (in Serie C2), all’Ivrea e al Tritium.
Nella squadra biancoazzurra visse le soddisfazioni maggiori nella sua carriera agonistica, guidandola da capitano dai dilettanti alla Lega Pro Prima Divisione (l’ex Serie C1). Col Tritium, Alessio Dionisi giocò 110 partite, segnando anche 16 gol. Un numero di reti considerevole, visto che da giocatore era un difensore centrale. Il segreto di questa prolificità era la sua capacità sui calci piazzate e sui rigori, che lo portò a segnare diverse reti in carriera. L’attività agonistica di Alessio Dionisi si chiuse con le esperienze di Sambonifacese, Verbania e Olginatese, iniziando immediatamente quella da allenatore.
La gavetta e l’ascesa
Fu proprio l’Olginatese la prima squadra allenata da Alessio Dionisi, anche se per poche partite all’inizio della stagione di Serie D 2014-15. Molto meglio andarono le esperienze tra Borgosesia e Fiorenzuola, sempre tra i dilettanti, portando queste due squadre ai vertici dei propri gironi. Un rendimento che valse la chiamata dell’Imolese in Serie C. Con i romagnoli fece un’autentica impresa, mai più riuscita da quelle parti. Questi chiusero terzi nel proprio girone, uscendo solamente in semifinale dai playoff per mano del Piacenza. Un’impresa anche perché la squadra non possedeva nomi di spicco, se non la coppia offensiva composta da Giuseppe Giovinco (ex Catania e fratello del più noto Sebastian) ed Eric Lanini (che aveva già allora diverse presenze in B). Tra i calciatori a disposizione di Alessio Dionisi c’era anche la meteora rosanero Corentin Fiore.
Questi buoni risultati nelle categorie inferiori fecero alzare le antenne di diverse squadre, ma il tecnico toscano decise di crescere in maniera graduale, accettando le proposte di Venezia nel 2019-20 ed Empoli nel 2020-21. Due esperienze in Serie B che misero in mostra le capacità di Alessio Dionisi di saper incidere in maniera quasi immediata sulle sue squadre. Coi lagunari centrò una salvezza tranquilla, dopo che la formazione fu ripescata grazie alla non iscrizione del vecchio Palermo. Con i toscani, reduci da un settimo posto nell’annata precedente, fu invece capace di vincere il campionato cadetto. A disposizione di Alessio Dionisi una squadra di giovani talenti, messi in mostra grazie ad un gioco divertente. Tra questi Nicolò Casale, Samuele Ricci, Andrea Cambiaso, Fabiano Parisi.
Chi è Alessio Dionisi: gli anni al Sassuolo
Soprattutto la capacità dell’allenatore di fare bene coi giovani attirò le attenzioni del Sassuolo, a caccia di un tecnico emergente dopo l’addio di Roberto De Zerbi. Con i neroverdi visse due stagioni buone ma non eccellenti, utili per lo più per mettere in mostra i diversi talenti che la squadra possedeva. Questo è stato comunque possibile grazie ad uno stile di gioco offensivo, quasi spregiudicato. Un gioco che è stato esaltato da interpreti come Gianluca Scamacca, Giacomo Raspadori, Davide Frattesi, Filip Djuricic e tanti altri.
Quest’anno, però, tutto è andato per il verso peggiore, con la squadra incapace di trovare una solidità difensiva e priva per diversi mesi di Mimmo Berardi. È apparsa quindi inevitabile la retrocessione a fine anno. E a nulla è servito l’esonero proprio di Alessio Dionisi a metà stagione. Il tecnico è stato sollevato dall’incarico il 25 febbraio scorso, dopo una sconfitta con l’Empoli. Da allora è a caccia di nuove esperienze e una chance sta per arrivare da Palermo.
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Come gioca Alessio Dionisi: le caratteristiche tecnico-tattiche dell’allenatore toscano
I tanti tifosi del Palermo che vogliano capire cosa potrà portare Alessio Dionisi quest’anno, potrebbero ripercorrere quanto fatto vedere negli ultimi anni dal Sassuolo. Al netto dei piazzamenti, la squadra ha sempre mantenuto una certa identità. Costruzione dal basso, grande intensità e rapidità (soprattutto a centrocampo), sfruttamento delle catene laterali, riaggressione in fase di non possesso. Queste in grandi linee le caratteristiche del gioco di Alessio Dionisi in questi anni. Uno stile che richiama in gran parte il calcio di Roberto De Zerbi, suo predecessore in neroverde. Ovviamente è un modo di giocare rischioso, in assenza dei giusti interpreti (come successo nell’ultimo anno in Emilia). Ma, con i giusti accorgimenti, può essere letale per gli avversari.
L’allenatore gioca prevalentemente col 4-3-3, ma negli anni ha applicato diverse varianti: dal 4-3-1-2 al 4-2-3-1, modulo già visto in quest’anno in rosanero con risultati alterni. Ma questi moduli e queste caratteristiche tattiche sono pienamente coerenti coi progetti del City Group. Senza dimenticare il grande lavoro che il tecnico è stato capace di fare coi giovani talenti. Insomma, il Palermo con Alessio Dionisi vorrebbe provare una nuova strada, nella direzione di un calcio più moderno e propositivo. Sarà questa la scelta vincente.
