Il Bagheria Calcio e la sua gente possono tornare a sognare nell’anno in cui lo stadio Comunale avrà completato la sua fase di restyling. Secondo indiscrezioni raccolte in esclusiva dalla redazione di Sporticily.it – infatti – il club del presidente Marino è particolarmente intenzionato ad avviare la domanda di ripescaggio nel prossimo campionato di Eccellenza.
Una novità non da poco per la società storica, anticamente denominata Bagheria Città delle Ville, ufficialmente militante in Promozione. La buona notizia per tutti i seguaci o semplici appassionati della squadra nerazzurra è che ci sono tutti i presupposti per far sì che il salto nel massimo livello regionale avvenga, nonostante l’eliminazione al primo turno playoff della scorsa stagione, sul campo della Parmonval. Dulcis in fundo, il ripescaggio è cosa – con il passare delle ore – sempre di più assai probabile. Si spiega anche così l’arrivo sempre più probabile di uno dei totem dei direttori sportivi della categoria come Francesco Tantillo, reduce dalla promozione con il San Giorgio Piana.
Bagheria, ripescaggio in Eccellenza? Ecco l’ultima volta
Correva l’anno 2012-2013 e il Bagheria militava nel girone A di Eccellenza siciliana. Nel prossimo anno – qualora il ripescaggio porti i frutti sperati – sarebbe un ritorno dopo 11 anni dall’ultima volta nella Serie A siciliana per i colori nerazzurri. Da allora la squadra fu impegnata in sette campionati di Prima Categoria e quattro di Promozione nell’ultimo decennio.
Tornando a quello che è stato l’ultimo campionato importante della storia del Bagheria Calcio, possiamo introdurre l’argomento con un paio di statistiche. Al termine delle 30 giornate furono solamente 24 i punti totalizzati e l’ultimo il posto occupato. Una stagione disastrosa da un punto di vista dei risultati, che vide due protagonisti in panchina. Il primo Mimmo Bellomo, dimessosi nel gennaio 2013 e sostituito dal rientrato Giuseppe Rinaudo (protagonista della promozione attraverso la Coppa l’anno prima). Nessuno dei due, nonostante l’impegno, riuscì a salvare la squadra. I numeri parlavano chiaro: peggior attacco con 29 gol fatti e la peggior difesa con 55 reti incassate.