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Bonfatto: “Unitas Sciacca, nessun attacco. Strumentalizzate mie parole”

Lillo Bonfatto ha scritto indelebilmente il suo nome nella storia del Canicattì calcio. Il classe 1983 ha firmato sulla panchina del club agrigentino la conquista di un traguardo straordinario in Eccellenza, la promozione in Serie D nella stagione 2021-2022. L’ormai ex allenatore dell’Unitas Sciacca, esonerato pochi giorni addietro, si è sempre contraddistinto nel corso della sua parabola professionale per la capacità di conferire identità tattica, impianto di gioco tangibile ed indole propositiva alle squadre allenate in carriera. Mentalità vincente, trame codificate, coralità e audacia come ingredienti basilari del suo ormai noto 4-3-3.

Luci ed ombre ad alternarsi nel suo percorso professionale, costellato da frangenti apicali e momenti decisamente più critici. Come quando, nel dicembre 2022, Bonfatto venne allontanato dallo stesso Canicattì, trascinato nell’olimpo dei Dilettanti pochi mesi addietro.

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Intervistato in esclusiva dalla redazione di Sporticily.it, Bonfatto traccia un esaustivo ritratto sul suo recente percorso in neroverde: dalla firma di un accordo biennale, agli obiettivi prefissati fino alle dichiarazioni in sede di conferenza stampa post Sciacca-Athletic Palermo 1-2, precedenti alla rottura definitiva con la società del presidente Pasquale Bentivegna.

Gli obiettivi e l’esonero

“L’obiettivo non era quello di vincere il campionato, bensì quello di divertirsi ed alzare l’asticella rispetto all’anno precedente. Possibilmente raggiungendo i playoff attraverso la quinta/quarta posizione. Poi sicuramente qualcosa è cambiato nella testa dei dirigenti e degli appassionati, che ci può anche stare. Come giudico il mio esonero? Lo giudico un esonero normale, non ho capito se è stato realmente per le dichiarazioni o per i risultati ottenuti. Quello che ha comunicato la società riguarda le mie parole, ma io mi sento una persona onesta, pulita e leale. Dico sempre le cose come stanno. Noi abbiamo avuto la sfortuna di incontrare tutte le grandi squadre ad inizio stagione: Mazarese (3a in classifica), Nissa (candidata a vincere), Athletic Palermo (dichiaratasi reale competitor per i piani alti) e Pro Favara in coppa. Io, comunque, non ho accusato nessuno. Forse qualcosa l’abbiamo sbagliata in sede di mercato, ma mi riferivo esclusivamente al centrocampo. Non è un accusa alla dirigenza, io mi sono preso le mie responsabilità”.

“Sono subentrati altri dirigenti, in un secondo momento e questo mi fece piacere e comprendere ancor di più la volontà di fare le cose in grande. Il nostro programma era biennale. Quest’anno stare nella griglia playoff e poi il prossimo anno puntare a cose più importanti”. Chiosa su questo tempo Bonfatto.

L’ultima conferenza stampa di Bonfatto

“Qualcuno su queste parole ha strumentalizzato la situazione. Io mi sento una persona sincera e leale, dicendo sempre quello che penso, in base alle domande fatte. Visti i quesiti che mi sono stati posti, mi sono sentito in dovere di essere schietto, riconosco di essere così e non potevo fare diversamente. Ho notato, anzi abbiamo notato, che qualcosa in mezzo al campo è stata sbagliata, anche per colpe mie. Non parlo di nomi, ero contento dei giocatori a disposizione, però è mancato qualcosa per fare il salto di qualità a centrocampo. Da lì è partito il casino e qualcuno ha voluto strumentalizzare su queste parole. Io ringrazio la società, ringrazio tutti quelli che mi hanno voluto, che si sono messi a disposizione, il mio staff e i giocatori, disponibili per me dal 3 agosto all’altro ieri. Ho cercato di far crescere tutti, dal più piccolo al più grande, lavorando in maniera professionale e non ho nulla da rimproverarmi. Il calendario è stato sfavorevole, è un dato di fatto. La squadra necessitava di un po’ di entusiasmo per affrontare queste partite in modo diverso. Tornando sulle dichiarazioni, mi dispiaccio per chi si è offeso, ma non sono responsabile di cosa si vuole capire”.

Il calciomercato dell’Unitas Sciacca e il “caso Concialdi”

“Si è lavorato a 360°, però si era partiti con un primo mercato, poi trasformatosi in un secondo. Abbiamo sbagliato qualcosa in mezzo al campo, senza togliere nulla ai giocatori che avevo. Io amo avere una squadra propositiva e in quelle posizioni serviva gente più dinamica e strutturata. Sotto questo aspetto si è sbagliato, per il resto ero contento del gruppo, che lavorava bene e continuerà a lavorare bene.

Concialdi contestato playmaker? Voglio aprire una parentesi su Pierino Concialdi. Il ragazzo ha già giocato davanti alla difesa, in Eccellenza con il Sant’Agata. Quindi, questo ruolo per lui, non è una mia invenzione. Già qualche allenatore l’ha visto in quella posizione. Io l’ho messo davanti alla difesa, conscio del fatto che avrei perso tanto nell’ultimo passaggio nella trequarti avversaria, ma avevo bisogno di lui nella costruzione della prima manovra e per l’uscita dal pressing avversario. Contentissimo di Pierino in quella posizione, ha fatto grandissime partite. Non ho nulla da giustificare, faccio le mie scelte, giuste o sbagliate che siano”.

I principi di calcio di Bonfatto…

“Per quanto concerne il mio modulo, tutti i giocatori erano adatti a farlo. Quando parlo di mentalità, non voglio offendere nessuno. Disponevo solo di 6/7 giocatori che negli anni avevano fatto campionati importanti. Non significa che hanno vinto, bensì, che hanno vissuto competizioni e spogliatoi di un certo tipo. Quando mi riferisco alla mentalità, intendo dire che ho cercato in tutti modi di portare qualche giocatore, locale o che non ha mai fatto alto livello (cosa programmata con lo Sciacca), a capire i momenti della partita e della gestione. Levando i famosi 6/7, gli altri erano un po’ indietro su questo aspetto. Però si stava lavorando, per cercare quantomeno di alzare il loro livello”.

…e i metodi di allenamento

Lillo Bonfatto, poi torna sulla conferenza stampa post Sciacca-Athletic Palermo, dove gli viene fatta una domanda specifica, abbastanza critica, sui suoi metodi di allenamenti. L’ex Canicattì ha risposto ancora, a distanza di giorni: “Non sapevo se ridere o piangere. Ho risposto comunque in maniera tranquilla. Non credo che i miei allenamenti siano sofisticati. Sono propositivi per quella che è la mia idea di calcio. Amo lavorare con la palla, perché sono convinto che il giocatore debba lavorare con il mezzo, sempre. Io voglio che i miei giocatori cerchino sempre di giocare. Nel calcio si vive di risultati, dai dirigenti fino alla gente. Io il risultato voglio ottenerlo attraverso un idea, un principio e dei sotto principi che ti portano ad essere propositivo. Sono contento perché i ragazzi lavoravano bene, mancava un po’ di mentalità ripeto, e forse quella ha fatto la differenza, visto che abbiamo affrontato grandissime squadre. Ora per lo Sciacca arrivano partite alla portata, da giocare in modo normale ed a viso aperto. Molto probabilmente con qualche risultato diverso si poteva creare un altro tipo di entusiasmo, che sarebbe servito a preparare meglio le sfide successive”.

Nessuno ha remato contro

“Qualcuno mi ha remato contro? Non credo a queste cose! Sarò particolare, ma non ci credo. I ragazzi non mi hanno mai dato segnali di questo tipo. I giocatori si sono sempre messi a disposizione. Quando parlo di aspettative, è giusto che pubblico e dirigenza ne creino molte, si vive di questo anche. Ci vuole però un po’ di realismo, il campionato è molto competitivo e difficile. Quindi, con le grandi squadre subito affrontate, si è percepito di non essere competitivi quanto loro.

In società qualcuno mi ha remato contro? Io non ho percepito nulla di questo, non lo so. Io faccio l’allenatore e non faccio il dirigente. Vedevo e sentivo di avere l’appoggio di tutti. Lavoravo serenamente e non ho percepito questa cosa. Ripeto, penso solo a lavorare sul campo e cercare di fare migliorare le mie squadre. E’ stato un peccato perché stavamo crescendo, a parte il ko con la Mazarese al debutto, dove abbiamo fatto male sotto tutti i punti di vista, la squadra ha reagito ed è migliorata. Sia contro il Misilmeri che con la Nissa, con la quale abbiamo fatto una grandissima prestazione. Ero talmente soddisfatto che non sarei uscito contento dal campo con un pareggio, pensa al mio stato d’animo dopo la sconfitta. L’ultima, al cospetto di un ottima squadra come l’Athletic Palermo, la prestazione è stata buona, forse la voglia che ci abbiamo messo nel cercare di fare gol, ci ha fatto subire due gol molto evitabili. Poi la reazione, con poco tempo a disposizione non è bastata. Il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto. Io ero contento delle prestazioni dello Sciacca ed ero convinto che quella squadra si poteva togliere tante soddisfazioni, tra cui quella di raggiungere i playoff. Poi con il lavoro chissà, si poteva arrivare anche avanti”.

Il futuro di Lillo Bonfatto

“Ovviamente gli esoneri ti fanno crescere. Sia sotto l’aspetto mentale che nei pensieri reali. Io già mi sento pronto per un’altra avventura con un’altra squadra. Se non ci dovesse essere questa opportunità di ripartire, continuerò ad aggiornarmi perché amo questo mondo. Credo che il bagaglio vada sempre arricchito. Cosa chiederò alle prossime società che verranno a bussare alla mia porta? Chiederò lealtà, la stessa che offro io. Desidererò giocatori funzionali alla mia idea ed al percorso che voglio intraprendere. Come ho fatto da altre parti, compreso Sciacca. Ripeto, forse lì (prendendomi tutte le responsabilità) qualcosa abbiamo sbagliato. Concludo ringraziando Sciacca e la società per l’opportunità“.

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