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Catania, Lucarelli: “Non ho paura, club economicamente forte e che vuole vincere”

Cristiano Lucarelli è il nuovo allenatore del Catania. Il tecnico livornese torna sulla panchina rossazzurra dopo le prime due esperienze. Il primo ringraziamento da parte sua, nella conferenza stampa di presentazione, va proprio a chi segue con passione le vicende della squadra etnea: “Vi ringrazio per essere così numerosi a questa terza presentazione. Seguite con passione le sorti del Catania come prima. È stato tutto improvviso e veloce. Mi è piaciuto e ci è voluta qualche ora a Roma in una chiacchierata”.

LEGGI ANCHE -> Lucarelli nuovo allenatore del Catania: oggi il primo allenamento verso la Turris

Catania, Lucarelli si ripresenta

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Lucarelli ha fatto subito capire che c’è un filo che lo lega a questa piazza e a questa società. Dal confronto con Vincenzo Grella è emersa fin da subito grande sintonia: “Siamo in sintonia per il mio ruolo in società. Ho percepito la forza economica di questa società, ma ho apprezzato di non averla al naso. In Italia quando arriva una proprietà straniera gli squali si moltiplicano e all’inizio si sbaglia per troppa generosità. Una società solida che non si fa abbindolare. Ho fatto una scelta che sapevo di fare e viste le vicissitudini questa cosa è stata più rapida. Questa cosa mi ha colpito e nelle parole di Vincenzo ho capito che potevo raggiungere questo obiettivo. Questa piazza esige determinate caratteristiche come il groppone del peso di chiamarsi Catania e di dover vincere. Ci vuole una sgassata che nel 2018 per una traversa e nel 2020 per un palo di Barisic è mancata”.

Il tecnico livornese fa capire che la situazione presente a Catania non lo mette in difficoltà. Anzi, è in questi momenti che personaggi come lui si esaltano: “Non mi spaventa la situazione difficile perché a Catania è sempre stato così. Qui il vulcano non è nato per caso e i catanesi non hanno assorbito il suo calore casualmente. La piazza è determinata e la squadra ha dei valori è possibile migliorarla però in questo momento se penso al mercato di gennaio abbiamo perso un partenza. Dobbiamo fare punti da qui a Natale per cercare di fare esprimere i giocatori in maniera giusta e lavorare sulla testa. Oggi nel primo allenamento ho capito questo, servono risultati per acquisire autostima e fiducia che mancano. Non penso che tutti i problemi vengano dalla preparazione e molto della condizione atletica è data dalla poca autostima e dai risultati ottenuti finora”.

La medicina della vittoria

Secondo Lucarelli, il Catania deve iniziare a… sorridere di più. La via più facile e difficile al tempo stesso è quella di tornare al successo. Magari a partire da domenica prossima: “L’unica medicina è vincere le partite e a Cerignola ho capito che devono cominciare a sorridere un po’ di più. La maglia del Catania in Serie C pesa di più ha un peso specifico diverso per la storia per la passione e il bacino d’utenza. Chi viene da piazze più piccole ha più difficoltà. I ragazzi devono cominciare a sopportare il peso e la scelta di Vincenzo per loro dovrebbe essere uno stimolo per loro”.

Il successore di Luca Tabbiani ha fatto capire chiaramente che non sarà facile ripartire. Al tempo stesso, però, c’è tutto il tempo per risalire la china. Anche perchè la Serie C non perdona e il rischio di impantanarsi è alto: “In questa prima fase è una partenza perché tutti hanno bisogno del risultato. Dobbiamo tirare fuori unghia e denti. La situazione di classifica non è semplice, ma all’undicesima giornata non si può gettare la spugna. Ci sono analogie con la situazione del Catanzaro di due anni fa con Vivarini. Ma noi non vogliamo aspettare un anno e mezzo”.

Catania, Lucarelli e la cultura del lavoro

Lucarelli non ci gira intorno, il Catania deve lavorare e deve farlo duramente. Solo così si esce dai momenti critici. Ma al tempo stesso solo così si diventa una squadra vincente: “Non conosco altri modi oltre al lavoro. Dobbiamo recuperare gli infortunati e voglio vedere tutta la squadra. Io un’idea ce l’ho, ma non la dico. La squadra dà parecchie soluzioni da un punto di vista tattico e da qui a sabato capiremo come fare con la Turris. Ci sono giocatori che la Ternana ha trattato e vederli fuori mi sorprende. Il ruolo di Chiricò è quello e con lui dobbiamo migliorare alcune situazioni di gioco per la squadra”.

Lucarelli prova a “tendere la mano” a Luca Tabbiani. Il suo predecessore non ha fatto un brutto lavoro, pur essendo mancati i risultati: “Tabbiani è un allenatore interessante con belle idee che però i risultati non hanno accompagnato. Troverò una squadra ricettiva grazie al suo lavoro. Per la condizione atletica non abbiamo ancora i dati, ma sono convinto che questa squadra è più fuori di condizione a causa dei risultati. Durante l’allenamento siamo riusciti ad allenare l’altra intensità. Bisogna curare la testa e ai tifosi chiedo un aiuto almeno fino a Natale. I tifosi quando il Catania perde hanno una depressione collettiva e non dobbiamo pensare che ci sia prevenzione. Al tempo stesso non ricordo casi in cui una squadra contestata che abbia vinto la partita. Devono darci il tempo per aggiustare le cose e fare le cose bene da qui fino a Natale. Io non sono il mago Zurlí”.

Tra l’altro Lucarelli ha fatto capire chiaramente che a breve gli allenamenti al “Cibalino” potrebbero essere aperti anche ai tifosi.

Com’è cambiato Lucarelli

Ma come è cambiato il Cristiano Lucarelli uomo e allenatore dopo le due esperienze precedenti a Catania? La sua evoluzione la spiega lui stesso: “Ora ho più esperienza e sono maturato. Ho anche vinto ho fatto la serie b tre anni e sono diverso nelle conoscenze e l’allenatore si deve rendere conto del materiale che ha a disposizione e deve essere aperto alle idee. Vincere le partite e valorizzare il materiale che la società mette a disposizione. Per far questo su devono trasmettere i valori. Questa squadra non ha espresso il suo reale potenziale e tutti da oggi sono in discussione. Si riparte tutti alla pari”.

Lucarelli ha parlato anche del modo di giocare della sua squadra. Il tecnico ritiene che il Catania non sia in mezzo a una strada, anzi è pronto a giocarsela con tutti al meglio. “Io ribadisco – dice – che quando una squadra di calcio attraversa un periodo senza risultati si dice di fuori condizioni di spogliatoio spaccato e di liti tra Vincenzo e i giocatori. Oggi anche cinque cambi ti danno la possibilità di avere giocatori freschi. Voglio capire se il deficit è di preparazione atletica o psicologia. Se poi vogliono farci stancare gli avversari diamo il pallone a loro. La squadra è fuori condizione psicologica per i risultati secondo me”.

Credere nel progetto

Tra i pensieri del nuovo allenatore del Catania c’è anche quello relativo alla creazione di un gruppo forte. La programmazione e la fiducia in un progetto devono essere alla base di tutto: “Quando sono arrivato a Terni ho beneficiato di questa situazione. Qui tutti devono fare il salto di qualità. Avere i giovani come zoccolo duro è determinante. A Terni ho trovato giocatori che si erano salvati all’ultima giornata e che sono stati difesi. Se pigli 20 giocatori ogni anno non puoi fare risultato. Se uno sbaglia una partita e si fanno critiche non si vince il campionato. Cosa che si fa con la programmazione soprattutto nel girone C che è complicato. Noi dobbiamo essere bravi fare un lavoro di team e battezzare un gruppo di calciatori. Un’anima dobbiamo crearla per far capire la piazza di Catania ci vuole un lavoro certosino e calma per valutare i risultati. Non è tutto da buttare”.

Lucarelli ha parlato anche delle avversarie del Catania per un ruolo da protagonista in Serie C Girone C. I nomi sono chiari, anche suggeriti dalla classifica: “La Juve Stabia sta riuscendo a fare squadra e sta sopperendo a squadre che possono sembrare più forti. Se vuoi arrivare in fondo devi sporcarti le mani. l’Avellino ha messo la marcia più alta col nuovo allenatore. Per il Benevento il merito è del direttore sportivo. Gli introiti sono pari a zero in C. La Casertana ha preso giocatori svincolati di livello”.

Lucarelli a Catania ritrova vecchi amici

Al suo ritorno al Catania, Lucarelli ha ritrovato diverse facce amiche. Tra queste Ciccio Lodi e Marco Biagianti, ma più in generale tanti tasselli della vecchia società: “Qui ci sono personaggi importanti fanno da trade d’union tra il vecchio e il nuovo Catania. Si deve integrare tutto con una nuova anima. Quando entri qui dentro ti rendi conto delle sfaccettature di questa realtà. Capire certe dinamiche è un valore aggiunto come per Lodi e Biagianti”.

Il nuovo allenatore dei rossazzurri fa capire che non ci si può e non ci si deve nascondere. Ottenere risultati subito è l’unico modo per assecondare le aspettative della gente. Anche perchè c’è ancora tempo per avvicinarsi ai primi posti: “Noi non facciamo previsioni perché è complicato la situazione è migliorabile. Io non metto le mani avanti e so che si può fare molto meglio e tutto dipende anche da altri fattori. Dobbiamo fare subito risultati e se faremo una striscia di risultati che da autostima io credo che il campionato possa offrire degli spazi e dipende non tutto ma molto da noi. Dobbiamo spendere tutto quello che abbiamo perché non si deve riportare nulla dentro lo spogliatoio. È normale restare al di sotto delle proprie prestazioni ma se vinciamo in tutti duelli facciamo meglio”.

Lucarelli ha svelato il suo staff. Richard Vanigli sarà il suo vice, con Giuseppe Colombino, Ivan Alfonso e il preparatore dei portieri Pietro Spinosa a completare il gruppo.

Nessun confronto con Zeoli

Cristiano Lucarelli non ha sentito Michele Zeoli. Il nuovo allenatore del Catania spiega il perchè: “Non ho parlato con Zeoli ma non voglio essere condizionato. Se qualcuno a gennaio vuole andare via che me lo dica subito e faccio altre scelte. Io ho bisogno di guerrieri che stiano in prima linea e che se sbagliano un passaggio lo riprovano. Porto la voglia di riuscire a chiudere il cerchio qui perché questa piazza non è uguale alle altre. I sogni vanno coltivati e i giocatori devono focalizzarsi sulla promozione”.

Inoltre il mister non si è soffermato su alcuni giocatori in particolare. Per lui è importante ricompattare il gruppo e tenerlo tale, sia dentro al campo che fuori: “Sui singoli faccio fatica la rosa la conosco ci sono giovani interessati che già conoscevo e che possono essere interessanti per la categoria. Ho fatto una richiesta specifica a Vincenzo su alcune situazioni che rinforzano il concetto di squadra. Io amo il Noi e se riuscissimo a essere squadra anche fuori faremo bingo”.

Si torna a parlare dell’incontro tra Grella e Lucarelli. Quest’ultimo fa capire cosa lo ha colpito del vice-presidente: “Con Vincenzo ci siamo dati appuntamento, lui si è preso il suo tempo ma mi ha confermato quanto nelle sue scelte sia meticoloso. Questa cosa mi ha fatto capire che nonostante una piazza che chiedeva il cambio di allenatore è rimasto lucido. Questa sua calma olimpica mi ha dato certezze che cercavo e ho visto un grande autocontrollo in momento di difficoltà, cosa difficile a Catania. Ha fatto i suoi incontri e non ha ragionato di pancia. Sapevo che mi avrebbe richiamato e mi ha dato la sensazione di una persona seria”.

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