Ross Pelligra si gode un altro trionfo ottenuto con il suo Catania. All’indomani della splendida vittoria della Coppa Italia Serie C, il presidente ha raccontato i momenti legati al suo ritorno in città in vista della partita contro il Padova. “Sono arrivato in Sicilia lunedì sera – ha dichiarato – . Quando l’aereo stava atterrando, guardando dall’alto la città, ho pensato che avremmo vinto. Avevo fiducia nelle motivazioni dei giocatori. Forse oggi i ragazzi si rendono conto del potenziale che possono esprimere in maniera più evidente e concreta. Questa squadra è come un fiore che sta sbocciando. Se la squadra ha corso come non mai è frutto di allenamento, coesione, progressi”.
Pelligra chiede l’aiuto di Catania
Durante una lunga intervista rilasciata per il quotidiano La Sicilia, Pelligra ha fatto capire quanto è intenso il suo lavoro e il suo impegno per il Catania. Il suo obiettivo è quello di piantare tanti semini per fare un grande raccolto in futuro: “Quando la mattina mi alzo e comincio la mia giornata, penso a vincere, devo dare il meglio possibile per il mio ruolo. Non accetto il pensiero di arrivare secondo. Lavoro 24 ore su 24 per vincere, voglio compiere passi in avanti. A Catania deve restare una società solida che si rafforzi sempre di più per portare al successo il calcio”.
Il presente, però, vede una squadra inserita in un bivio pericoloso. Da una parte c’è la gioia per la vittoria della Coppa Italia di Serie C. Dall’altra c’è lo spettro dei playout, che negherebbero la qualificazione ai playoff. Pelligra spera che Catania spinga la sua squadra: “Serve l’aiuto della città. È essenziale che tutte le persone di Catania, tifosi e non, diano una spinta alla squadra. Lottando per evitare i pericoli e preparare i playoff”.
Le idee per il futuro
Non solo calcio per Pelligra a Catania. La sua visione imprenditoriale lo porta a vedere tante situazioni interessanti per il futuro, sia a breve che a lungo termine: “Lanceremo idee, lavoro e sviluppo per i prossimi dieci anni. Poi, forse, andrò in pensione. Nel frattempo, con l’esperienza accumulata in tutto il mondo, valorizzeremo il lavoro manifatturiero realizzando un prodotto da esportare anche all’estero. Voglio conservare la produttività del popolo siciliano. Sto pensando a investire pure nel mondo della ‘green energy’”.
In attesa di formalizzare la gestione dell’ex Blutec, Pelligra svela altre collaborazioni interessanti. In particolare è il mercato cinese quello al quale viene strizzato l’occhio: “In Sicilia abbiamo sole e acqua, elementi essenziali. Per esempio in Cina ho delle aziende molto importanti, ma non con le caratteristiche e le connotazioni del territorio siciliano. Il mio scopo è mantenere le eccellenze e la manodopera di chi vive nell’isola. Vorrei evitare che molti lavoratori debbano andare via per cercare occupazione lontano dalle famiglie. Servono eccellenze, cervelli che ci permettano di andare avanti”.
Pelligra, no a Torre del Grifo per il Catania del futuro
Durante l’intervista, a Pelligra viene chiesto se Torre del Grifo sarà la futura casa del Catania. Un’operazione possibile a livello imprenditoriale, ma poco pratica per la squadra: “La potremmo anche acquisire ma non sarebbe la soluzione definitiva. È un impianto piccolo per le idee che ho, non ci sono tanti campi da realizzare per prima squadra, giovani e settore femminile. L’investimento, se conviene, verrà fatto ma non voglio togliere spese volte al miglioramento dell’assetto della squadra nei prossimi anni. Voglio investire per una struttura all’avanguardia e funzionale per il lavoro di prima squadra e vivaio”.
I problemi di Torre del Grifo sono tanti. Pelligra ne elenca alcuni che fanno capire quanto sia poco utile per il Catania del futuro: “Torre del Grifo è lontana da Catania, non è grande abbastanza, per i tempi che servono per riqualificare gli spazi con le nostre idee ed esigenze allora sarebbe meglio costruire un impianto da zero. Serve il terreno giusto. Stiamo valutando Nesima e guardiamo in giro alcune soluzioni. Io preferisco costruire una città dello sport vicino alla città e con criteri moderni. Serve una struttura adeguata”.