Per un catanese è sempre bello vincere a Catania e Francesco Rapisarda lo sa. Queste le dichiarazioni del terzino ai microfoni de La Sicilia: “Ho pianto anche prima della gara perchè avvertivo l’importanza del match contro il Canicattì, ora sono felice. E’ stata una liberazione. Vincere nella mia città è qualcosa di unico. Ho voluto fortemente il ritorno, non guardando la categoria ma coronando il sogno di indossare la maglia rossazzurra. Un sogno finito nel migliore dei modi dopo avere fatto tutta la trafila delle giovanili fino alla convocazione in prima squadra per Inter-Catania”.
Catania, il campionato secondo Rapisarda
L’ex giocatore della Triestina, tornato in città dopo aver girato l’Italia, sapeva quanto fosse importante giocare per la sua gente. E per lui non è stata una stagione banale: “Sapevamo l’importanza del fatto di giocare a Catania. Questo ha fatto la differenza. La sfida di domenica ci ha dato la certezza della vittoria finale e della rinascita del Catania. La rete al San Luca, all’esordio in casa, è stata emozionante, il mio primo gol con la maglia del Catania. Poi metto quello all’Aversa che ci ha permesso di vincere e contro il Sant’Agata nel girone d’andata. Assist? Quello di Paternò, col Canicattì in casa e, sempre all’andata, contro la Vibonese”.
Il Catania secondo Rapisarda deve tanto a Giovanni Ferraro. Il tecnico campano ha dato serenità alla squadra, grazie anche all’apporto dello staff. Solo così si è costruita una mentalità vincente: “Con Ferraro c’è un rapporto normale, ci siamo sempre rispettati, parliamo tanto e ci scambiamo idee per confrontarci. E’ un allenatore aperto al dialogo e questo particolare ci ha aiutati tantissimo. I catanesi del gruppo li conoscevo già, con Marco e Orazio non avevamo mai giocato insieme. Con Litteri ho vissuto tre stagioni. Vista l’amicizia che ci lega, questo successo ottenuto insieme mi rende ancor più contento”.
La sfida della Serie C
Per Rapisarda e per il Catania ora c’è la sfida della Serie C. Un campionato che da tradizione sarà difficile. Il terzino, però, non si pone limiti: “Sarà una super Serie C, ci confronteremo con piazze importanti. Aspettiamo la fine del nostro campionato e quello di B che emetterà verdetti in zona retrocessione. Sarà un campionato tosto, molto difficile”.