Nel posticipo della settima giornata del campionato di Serie D Girone I, il Catania batte il Locri dopo una partita con pochissime occasioni. Il 2-0 finale, con un autogol a sbloccare il match, ne è l’esempio più lampante. I rossoazzurri hanno dovuto fare i conti con un avversario arcigno, che non ha lasciato tanti spazi alla capolista. Poi una volta trovato il vantaggio il Catania ha gestito facilmente, trovando il raddoppio nel recupero. Così gli etnei vanno a più sei sul Lamezia Terme e allunga in vetta alla classifica.
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Catania-Locri, il racconto del primo tempo
Catania e Locri si schierano entrambe con il 4-3-3, anche se con filosofie diverse. Il modulo etneo rispecchia un atteggiamento offensivo, compatibile alla qualità presente in rosa. Il Locri è più attendista ma è una squadra che ha fatto bene in trasferta, con la particolare scelta di far giocare l’esterno offensivo Alex Romero come terzino sinistro. Negli etnei esordio per Michele Ferrara in difesa al posto dell’ex Palermo Michele Somma, mentre al centro parte Giuseppe De Luca. Una scelta diversa rispetto a quella delle precedenti partite, prediligendo un gioco manovrato e con palla a terra.
La partita viene giocata a ritmi piuttosto elevati, ma di vere occasioni non se ne vedono. L’uomo più pericoloso è certamente De Luca, ma alla Zanzara manca la precisione: da evidenziare due rovesciate fuori misura e un ottimo servizio di Sarno masticato al momento dell’aggancio del pallone in area. Gli uomini di Ferraro si fanno rivedere dalle parti del portiere calabrese Iannì al 23′, con una punizione di Lodi finita oltre la trasversale della porta del Locri. Gli etnei provano allora a rendersi pericolosi con i calci da fermo, ma sfrutta male i calci d’angolo battuti da Sarno e Lodi.
Di fatto Iannì rimane inoperoso, se non per interventi di routine sui dei tentativi di Rapisarda, Vitale e Castellini. Prova anche il Locri su punizione a rendersi pericoloso, ma la punizione mancina di Ficara dal limite dell’area non impensierisce Bethers. In chiusura di tempo arriverebbe anche il primo vero tiro in porta, con un sinistro potente di Castellini che trova la risposta di Iannì, ma l’azione viene fermata per fuorigioco. Nota a margine: la prima frazione subisce una sospensione di alcuni minuti per un malore di un tifoso in Curva Nord.
Il secondo tempo
La penuria di occasioni spinge Ferraro a cambiare qualcosa nell’assetto della squadra, con l’ingresso di Sarao al centro dell’attacco al posto di Forchignone e De Luca che si allarga sulla sinistra. Una potenziale arma per sfruttare anche le palle alte oltre che il giro palla etneo. Arma che però annullata lungamente anche nella ripresa, nonostante i 4 attaccanti messi in campo da Ferraro. I calabresi sono abili a chiudere tutti gli spazi ai rossoazzurri e anzi si rendono pericolosi su punizione. Stavolta è Furina a battere da fuori aria, ma il tiro è controllato da un attento Bethers. Dopo aver sbattuto contro il muro del Locri per 65 minuti, il Catania alla fine la sblocca: Rapisarda, spostato nel secondo tempo sulla sinistra, mette al centro un cross deviato sfortunatamente di testa nella propria rete da Dodaro. All’autogol il centrocampista aggiunge un’espulsione qualche minuto dopo che di fatto spegne i sogni del Locri.
Gli uomini di Ferraro, dopo aver trovato, il vantaggio tentano subito di trovare il raddoppio. Chi ci va più vicino è Sarno (uno dei migliori in campo) che con un pallonetto dai 35 metri va vicino all’eurogol: la palla esce fuori di un soffio. Ci sono altre occasioni per Sarao e Jefferson, subentrati nella ripresa come anche Giovinco. Ed è proprio questo che sul finale trova una magia al 92′ che chiude il match. Giovinco recupera un pallone vagante in area di rigore e con un sublime pallonetto trova il primo gol in rossoazzurro e 2-0 finale.