Anthony Isgrò torna a Palermo dopo una stagione intensa e ricca di emozioni e sentimenti, belli e brutti. Il campioncino del futsal italiano si è raccontato ai microfoni di Sporticily.it, noi siamo andati a trovarlo alla Zisa, il quartiere in cui è nato e cresciuto. Ovvero il luogo in cui è cominciata la magia: “Qui ho iniziato a giocare quando ero piccolo. Ricordo che veniva a vedermi giocare la mia famiglia, si stava veramente bene. Qui ho trovato i miei amici, qui è iniziato tutto”, ha detto.
La famiglia secondo Anthony Isgrò
Isgrò ha poi ricordato gli inizi della sua storia d’amore con il futsal. Una storia iniziata con la maglia del Cus Palermo, con il debutto contro papà Gianluca e il primo gol in Serie C1: “Ho giocato ad Agrigento contro mio padre. Lui era capitano dell’Akragas, io non giocavo ancora, forse ho fatto due minuti in tutta la partita ma è stata una bella emozione giocare contro di lui. A Piazza Armerina stavamo 5-5, mister La Bianca mi ha fatto entrare. Mi sono procurato il rigore del 5-6 e poi ho segnato il 5-7. Ho esultato davanti ai tifosi avversari… Toti è stato il primo allenatore a credere in me. Mi ha fatto esordire a 15 anni senza problemi. Giocavo in Serie D con la seconda squadra del Cus, mi ha fatto esordire e posso solo ringraziarlo”.
Purtroppo anche Anthony Isgrò è passato dalla fase in cui veniva preso per “figlio di”. In ogni caso ci tiene a sottolineare di essersi conquistato con le sue forze, tutto quello che ha ottenuto finora: “C’era gente che lo diceva, agli stage dicevano che mi avessero preso per via di mio padre. Non c’entrava nulla, lui giocava in un’altra squadra. Tutto quello che ho fatto me lo sono guadagnato. La famiglia mi ha sempre sostenuto, ma mi sono guadagnato tutto da solo. A papà auguro che si avvicini alla Serie A. Se lo merita, gli piace fare l’allenatore”.
Il salto fuori dalla Sicilia
Anthony Isgrò è uno dei tanti che – nello sport e non solo – è stato costretto a emigrare per avere successo. Da parte sua c’è delusione per non essere riuscito a diventare “qualcuno” a pochi passi da casa: “Provo tanto rimpianto. In Sicilia c’è solo la Meta Catania in Serie A, poi dalla A2 in giù. Sono dovuto andare via per forza, le società del centro-nord sono molto più organizzate. Vivono il futsal in maniera diversa, lo vedono come un lavoro. Purtroppo sono dovuto andare via”.
Lontano da casa, nel cuore della Capitale, ha giocato le ultime due stagioni nella Olimpus Roma. Qui, soprattutto quest’anno, è andato molto vicino al sogno dello scudetto: “Siamo usciti ai quarti di finale ma penso che abbiamo fatto una bellissima stagione. Siamo arrivati anche in finale di Coppa Italia. Ai playoff siamo usciti, il rimpianto c’è ma bisogna andare avanti. A Pesaro c’era un ambiente un po’ difficile, sono successe un po’ di cose. Hanno vinto loro ai supplementari, poi mi hanno espulso a partita finita. Abbiamo già parlato tanto di quel che è successo”.
L’amicizia tra Isgrò e Musumeci
Uno scudetto che si giocherà la Meta Catania dell’amico Carmelo Musumeci. Così Isgrò racconta del forte legame con il capitano dei rossazzurri e della Nazionale: “A Catania ci giocano elementi come Musumeci, Podda e tanti altri che sono amici. Stimo molto la Meta per quel che sta succedendo in Sicilia. L’amicizia con Carmelo nasce da un messaggio, lui era uno dei miei idoli, in Sicilia si parlava solo di lui. Poi l’ho conosciuto in Nazionale, è stato un onore, tutto poi è diventato spontaneo. Lui ha molta fiducia in me, mi dà molti consigli, quasi come un padre. Come giocatore non c’è bisogno che lo descriva. Per me è immenso, può fare tutto. E come uomo è ancora meglio”.
La Sicilia e in particolare Catania hanno visto le gesta di Anthony in Nazionale. Quella partita contro la Macedonia del Nord in cui all’inizio le gambe un po’ tremavano: “Quando sono entrato nel riscaldamento ho visto 5.000 persone, tra cui 1.000/1.500 che mi conoscevano. È normale sentire la pressione ma ti devi abituare a giocare certe partite. All’inizio c’era tensione ma credo che fosse giusto”.
Qualche settimana prima, però, Anthony Isgrò segnò il suo primo gol in Nazionale. Contro la Svezia, un episodio che il palermitano difficilmente dimenticherà: “Ho provato tanta emozione. Poi contro la Svezia ho fatto anche una doppietta, ma anche nella prima volta c’era tanta gente che tifava per me. Da lì qualcuno ha iniziato a conoscermi, giocavo ancora in A2. Anche Bellarte mi ha aiutato molto in questo percorso e mi ha fatto esordire in Nazionale maggiore quando giocavo poco in A2”.
La bella gioventù siciliana
Anthony Isgrò è il capofila di una serie di giovani talenti palermitani e siciliani che stanno sfondando nel futsal. Da parte sua c’è tanta soddisfazione nel vedere che il movimento giovanile sforna anno dopo anno tanti ragazzi così promettenti: “Stanno crescendo tanti talenti. Meglio così, questo sport deve crescere in Sicilia, è uno sport meraviglioso secondo me. Può diventare un lavoro, ancora si parla di “calcetto” e questa cosa mi dà fastidio. È un altro sport rispetto al calcio. È un bell’impulso per tutto il movimento”.
Ma a proposito di futuro, quello di Anthony Isgrò è tutto da scrivere. Non sono mancate le voci di “futsalmercato” per il numero 7 della Olimpus Roma. Lui, però, viaggia con cautela… “Io ho ancora due anni di contratto con la Olimpus Roma. Vedremo cosa accadrà, non si sa ancora nulla. Per ora mi godo la vacanza, la famiglia e gli amici. Il resto si vedrà”.
