Riceviamo e pubblichiamo la replica del calciatore della Margheritese Giovanni Battista Castiglione, a seguito degli episodi avvenuti durante la gara contro il Bagheria.
Bagheria – Margheritese, la versione di Castiglione
Di seguito la dichiarazione rilasciata da Castiglione a Sporticily. “Smentisco tutto quello che è stato detto sulla mia persona. Io amo il calcio e gioco da circa 25 anni. Il rispetto per l’avversario è alla base di tutto. La mia espulsione è inspiegabile, in quanto era stato dato il giallo a Caracappa e di conseguenza, avendo subito il fallo a mio favore, andava solamente dato un giallo anche a me. Invece, senza nessuna spiegazione, mi sono ritrovato espulso e la diretta della partita dice tutto”.
Nel suo racconto, Castiglione fornisce la sua versione dei fatti sulla colluttazione avvenuta negli spogliatoi dello stadio Comunale di Bagheria. Ecco le sue parole: “Negli spogliatoi non è successo nulla di grave, solamente delle grida di rabbia per essere stato espulso. Dopo 5 minuti mi ritrovo assalito dentro il mio spogliatoio, con calci alla porta e parolacce sulla mia famiglia. Per fortuna sono stato protetto da due miei compagni di squadra che si trovavano con me dentro lo spogliatoio. Si è solo alimentato un problema che non esiste per mettere in cattiva luce la mia persona”.
Castiglione: “Ho ricevuto un pugno nel primo tempo”
“Il fatto grave – prosegue Castiglione – arriva nel primo tempo, dove ricevevo un pugno diretto in faccia volontario su una punizione. Mentre marcavo a uomo il calciatore Di Giorgio ricevevo un pugno che mi provocava la lacerazione interna della guancia destra. Mi sono accasciato a terra e mentre perdevo sangue dalla bocca l’arbitro affermava che non aveva visto il pugno e che non poteva sanzionare il fatto. Uscendo dal campo ho ricevuto le cure mediche che non sono bastate, perché al termine della gara mi sono recato al pronto soccorso del Policlinico di Palermo, dove ho ricevuto in chirurgia plastica 2 punti di sutura a vivo all’interno della guancia destra”.
Giovanni Battista Castiglione completa così la sua versione dei fatti. “Quello che mi preme dire in tutto questo che in questi giorni io e la mia famiglia abbiamo passato brutti momenti sia fisici che morali. Una semplice chiamata da parte della dirigenza avversaria poteva essere modo di conforto. Invece non ho ricevuto nulla e mi dispiace che da parte di una società così seria non ci sia un minimo di pensiero verso un avversario che è stato in ospedale. Adesso sono in convalescenza per circa 10 giorni. Dovrò mangiare solo liquidi, non sarà facile riprendermi perché è stato uno dei sabati più brutti della mia vita”, conclude il difensore della Margheritese.