Il Messina può recriminare e non poco dopo la sconfitta subita in casa per mano del Monopoli nell’ultimo turno di campionato. Il trentesimo turno del girone C di Serie C ha visto i giallorossi uscire sconfitti dal “Franco Scoglio”, a prevalere la compagine pugliese che si è imposta con il punteggio di 0-1.
L’ultimo e unico rigore a favore nell’agosto 2021
Il Messina alla disperata ricerca di un calcio di rigore, nella stagione corrente i peloritani non hanno ancora beneficiato di un tiro dagli undici metri. In questa particolare classifica a comandare è la Virtus Francavilla che si è presentata dal dischetto in dieci circostanze, nove le trasformazioni ed un unico errore. I peloritani al contrario non sanno più cosa voglia dire tirare un rigore, l’ultima volta che usufruirono di una massima punizione era addirittura l’agosto 2021. In quella circostanza il Messina si presentò dagli undici metri con Ibourahima Baldé che trasformò, era il 28 agosto 2021 e i peloritani vinsero 2-1 in casa della Paganese. Quello, tra l’altro, fu l’unico rigore concesso in tutto l’arco della stagione.
Nella stagione 2022/23, come ribadito a più riprese, i siciliani non hanno mai tratto vantaggio dall’assegnazione di un penalty anche se in talune occasioni si sono verificate delle sviste arbitrali. Gli uomini guidati da mister Ezio Raciti possono rammaricarsi per ciò che è accaduto durante il match contro il Monopoli. Sullo 0-0 c’era un clamoroso fallo di mano in area di rigore di Bizzotto (difensore dei pugliesi), ma l’arbitro ha lasciato proseguire. La beffa più grande per i peloritani è rappresentata dal fatto che lo stesso calciatore ospite ha poi deciso la gara, sua infatti la rete che ha permesso ai suoi di portare a casa i tre punti.
Adesso l’obiettivo numero uno in casa Messina è concentrarsi in vista della trasferta contro il Monterosi Tuscia, la salvezza diretta dista 6 punti ma sono ancora otto le giornate da disputare. Un match che i giallorossi non devono sbagliare, servirà il giusto approccio per non rischiare di uscire dal campo con un pugno di mosche in mano.
