Il Messina dopo un avvio horror è riuscito a conquistare la prima vittoria stagionale, i primi tre punti sono arrivati tra le mura amiche con i giallorossi che hanno superato per 1-0 il Giugliano. La sfida di Coppa Italia di Serie C contro il Crotone (poi persa ai rigori) ha visto invece diversi volti nuovi in campo tra i quali vi era quello del giovane difensore Gabriele Berto: «Sono felice per la prestazione personale e per come, in generale, abbiamo interpretato la sfida. Queste sono partite che servono a prendere fiducia, soprattutto per una squadra giovane come la nostra».
Il centrale difensivo proveniente dalle giovanili dell’Atalanta, nel corso dell’intervista concessa a ‘La Gazzetta dello Sport‘, ha parlato del gruppo in cui si è inserito: «Un gruppo che ha pagato un inizio di stagione complesso, in cui un calendario difficile e la nostra età media non ci hanno aiutato».
Tempo al tempo
Il giovane difensore del Messina (classe ’03) si è anche soffermato sul momento vissuto dai giallorossi e ha confermato di aver tanta voglia di crescere: «Serviva più tempo per trovare l’amalgama giusta. Molti di noi non si conoscevano e c’è chi, come me, è alla prima esperienza in un campionato dei “grandi”. Io – ha detto Berto -, sono arrivato a Messina consapevole di dovermi guadagnare la fiducia del mister partendo dal presupposto che anche la panchina è uno strumento importante di crescita».
Su mister Auteri
Il difensore del Messina, Gabriele Berto, intervistato da ‘La Gazzetta dello Sport‘, ha tessuto le lodi di mister Gaetano Auteri: «Auteri è un martello. Lo conoscevo di fama e oggi ho l’opportunità di lavorare con un tecnico tosto, che sa tirare fuori il meglio dai suoi giocatori e che in carriera ne ha formati molti che poi hanno giocato ad alti livelli».
Il sogno nel cassetto
Come tutti i calciatori il sogno di Gabriele Berto è quello di approdare in Serie A: «Sogno di giocare in Serie A e di vincere titoli importanti. Spero, in tal senso, che una piazza come Messina possa rappresentare un trampolino di lancio per la mia carriera».