Parla Domenico Roma, uno dei fautori di questo Messina che sta volando verso un sogno chiamato playoff. Il direttore sportivo dei giallorossi è stato intervistato dai canali ufficiali della società, parlando in primis della gara di sabato col Foggia. In palio ci sono punti pesanti per raggiungere un obiettivo immaginato come una chimera a inizio stagione. La realpolitk peloritani portava a sperare solo in una salvezza tranquilla. Cosa che dopo le prime partite pareva molto complicata, ma che si è andata concretizzando nel tempo. Oggi Roma ha parole d’elogio per tutto il Messina, senza neanche togliersi qualche peso dallo stomaco per le critiche ricevute nei mesi passati.
Roma: “È il Messina che sognavamo, Sciotto-Modica come due innamorati”
Il d.s. Roma parla apertamente del grande lavoro fatto da tutta la società per regalare a Messina tutto questo. E non nasconde una certa emozione nel farlo: “È il Messina che sognavo. La mia squadra, quella di Giacomo Modica, di Pietro Sciotto e dei tifosi. Senza voler essere diplomatico, era il Messina che si sognava tanta gente, il migliore degli ultimi 3 anni. Questo è senza dubbio merito del presidente, ma anche di un tecnico lungimirante e che sa lavorare. Probabilmente c’è anche qualche merito mio, nella scelta dei calciatori, ottimi sul profilo tecnico ma anche sul profilo umano. Lo hanno dimostrato, basta fare un rewind di quanto fatto da inizio campionato ad oggi”.
Tutto è nato in estate, quando Roma ha lavorato di cesello per ricostruire il rapporto tra il presidente e l’allenatore. I due non si erano lasciati bene la prima volta, oggi sono invece molto uniti: “Credo che il mio merito sia stato quello di far ritrovare due persone intelligenti. Si sono seduti intorno ad un tavolo, provando a ricostruire un rapporto d’amore che c’era. Come quelle coppie che si lasciano ma non appena si rivedono batte forte il cuore. Quando mi ha chiamato in estate e si è parlato di allenatori, il mio pallino era uno: Giacomo Modica. Parlando con Pietro Sciotto, ho chiesto a lui di riportare il mister a Messina e mi ha guardato come si guarda un folle. Invece, grazie alla loro intelligenza, è nato quella che oggi è la nostra squadra”.
Roma: “Fare qui il d.s. è una medaglia. Sono razionale, niente sassolino da togliermi”
Roma si sofferma poi sull’opportunità di fare il d.s. in giallorosso. Lui, che per tanto tempo ha fatto il capo degli osservatori, ora si gode i frutti di questa esperienza: “Voglio ringraziare il presidente per la grandissima opportunità di fare il direttore sportivo del Messina. È un orgoglio, fare questo ruolo in questa città non è una cosa che tutti possono fare. Tanti ambiscono a questo ruolo, tanti magari ci riusciranno e faranno meglio di me, perché sono più bravi. Ma nel mio piccolo, e con umiltà, cerco di lavorare per far si che il mio sogno continui. Certamente Messina è un punto di partenza importante, una medaglia importante da mettere al petto”.
Va detto che nei mesi passati, il rapporto tra Roma e la piazza di Messina non è stato dei migliori. In tanti gli imputavano di aver fatto un lavoro non buono in sede di calciomercato. Oggi i fatti sono dalla sua parte, ma il direttore ritiene doveroso andare per la propria strada: “Non sono abituato a togliermi sassolini dalle scarpe. Sono razionale, spero di portare a casa i nostri obiettivi nel miglior modo possibile. Insieme ad una squadra fantastica e uno staff importante, oltre che un presidente che ci ha supportato”.
Roma: “Messina-Foggia chance per i playoff, Zunno ha colto le sue chance”
Ora c’è Messina-Foggia, una partita che tutti attendono con ansia. Neanche Roma vuole nascondere l’importanza di questo evento, benché oggi come ieri si dà gran valore al percorso di crescita fatto: “Per me ogni partita è decisiva già da settembre. La gara coi rossoneri ha certamente un valore diversi, perché l’affrontiamo in determinato momento della stagione, con la possibilità di entrare nei playoff. Potremmo anche ipotecare la faccenda salvezza. Quella rappresenta il nostro principale obiettivo, acquisita quella possiamo fare altri pensieri. Senza essere bigotti, guardiamo alla zona playoff. Riuscire in questa impresa sarebbe qualcosa d’importante per tutti”.
Tra i calciatori in vetrina al momento c’è Marco Zunno, oggi preso come esempio del lavoro fatto in estate da Roma e Modica per costruire la squadra. Il calciatore ha svoltato la sua stagione in un derby col Catania e oggi è un cardine della squadra: “Le carriere di alcuni ragazzi sono contornate da attimi. Marco è stato bravissimo a cogliere il suo momento, crescendo in silenzio e senza far polemiche. Per noi, oggi, è un calciatore copertina. Tutti vedono la sua bravura, ma magari io e il mister siamo stati bravi a vederlo prima degli altri”.
“Però – sottolinea Roma – non è il solo da lodare, a tanti altri ragazzi andrebbero fatti i complimenti per il loro contributo. Anche a chi ha giocato meno: ci si dimentica spesso che un gruppo è fatto da 24-25 elementi. Tutti sono importanti perché una barca vada nella giusta direzione. Io ringrazio tutti, uno per uno, anche se ha giocato un solo minuto o è stato convocato una sola volta”.
Roma sul futuro della squadra: “Spetta a Sciotto decidere, ci ha difesi”
C’è chi adesso si proietta già oltre la stagione 2023-24, pensando a cosa potrà fare il Messina. Roma sottolinea a più riprese che un solo uomo potrà decidere le sorti della squadra e degli uomini vestiti di giallorosso: Pietro Sciotto.
Il direttore sportivo ha parole al miele anche per il patron, che ha supportato la squadra in ogni momento della stagione: “Non tocca a me parlare del futuro. Spetta al presidente Sciotto scegliere il momento più adatto. Viviamo il presente, concentrati sulla prossima gara e sull’obiettivo e poi si potrà cominciare a discutere del futuro. Sempre aspettando il presidente, colui che ha creduto in noi anche nei momenti difficili. Tirerà le somme nel momento opportuno. Se mi chiama già domenica? Al momento sono concentrato su questa stagione, non alla prossima”.
