Il destino del Messina sembra essere ormai segnato. Dopo il clamoroso dietrofront di Pietro Sciotto e la conseguente chiusura delle trattative con Fabrizio Mannino, la situazione si è complicata. Forse in maniera irreversibile. Anche perchè il patron del club peloritano non ha completato nessuna delle operazioni di cui si è parlato ieri, nel day after più pesante della storia recente del calcio in riva allo Stretto. Ma andiamo con ordine.
Sciotto non ha pagato gli stipendi
Il primo aspetto di cui si è parlato ieri, quasi a voler rilanciare le aspettative e a restituire fiducia nei tifosi, è quello relativo al pagamento degli stipendi. Stando alle notizie che arrivano dalla città dello Stretto, Sciotto non ha effettuato alcun pagamento tra quelli previsti. O quantomeno non quelli di cui si è parlato nelle scorse ore. Dunque, qualora dovesse concretizzarsi il miracolo con l’iscrizione del Messina nella Serie C 2023/2024, i giallorossi partiranno con una penalizzazione in classifica. Il motivo è proprio il mancato adempimento degli obbligi legati alla stagione appena conclusa.
Le parole di Pietro Sciotto sono, in questo senso, inequivocabili. Ecco cosa ha detto il patron, come si legge stamani sulla Gazzetta del Sud: “È tutto fermo, in un giorno se ne andrebbero praticamente un milione e 400mila euro. Per chi dovrei sostenere questo ulteriore sforzo? Ho chiesto garanzie a Mannino, più volte ho ribadito di voler terminare questa esperienza, sin dal 18 maggio, ma non voglio rischiare di iscrivere la squadra con qualcuno che poi magari non rispetta gli accordi”.
Messina, iscrizione sempre più lontana
E poi c’è il capitolo relativo all’iscrizione del Messina al prossimo campionato di Serie C. Anche alcune testate, nella giornata di ieri, hanno rilanciato questa presunta notizia, che di fatto non ha conferme. Anzi, l’unica conferma (ma al contrario) arriva proprio da Sciotto: “In questo momento la linea è quella di non iscrivere la squadra in Serie C. Non ci sono le condizioni e probabilmente non ci sono più nemmeno i tempi”.
Ma cosa è cambiato, in negativo, nella trattativa tra Sciotto e Mannino? Il presidente dell’ACR Messina svela alcuni dettagli: “Avevamo trovato un accordo per una divisione sul 51-49%, poi un altro sul prendersi praticamente tutto, anche pagando su più anni. Avrei pure “pulito” i debiti ma chiedevo solo la firma di un accordo, di un preliminare, di un qualcosa che mi garantisse. Ma non si è mai arrivati in fondo”.
