Il Palermo perde in casa contro l’Ascoli al termine di una prestazione negativa, soprattutto nel reparto difensivo. La partita si era messa male per gli uomini allenati da Eugenio Corini, andati in svantaggio al 27′ con la rete messa a segno da Gondo. Un gol viziato da un chiaro errore commesso da Nedelcearu. In precedenza Lungoyi aveva colpito un palo direttamente da calcio d’angolo. Il difensore romeno del Palermo nove minuti dopo si farà “perdonare”, facendo la sponda sugli sviluppi di un calcio d’angolo e consentendo al solito Brunori di segnare la rete del pareggio. Poco prima dell’intervallo, però, ancora Gondo buca la difesa rosanero e beffa Pigliacelli con un pallonetto che accarezza la traversa ed entra. In avvio di ripresa l’ex Salernitana brucia Lancini e segna la rete della tripletta personale. Corini rivoluziona la squadra con tre cambi, due dei quali riaprono la partita al 63′: corner di Stulac, stacco aereo di Segre e 2-3. Nel finale il Palermo ci prova ma senza grande piglio, complice anche l’espulsione di Valente. Andiamo a vedere le pagelle di Palermo-Ascoli a cura della redazione di Sporticily.it.
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Palermo-Ascoli, le pagelle rosanero
PIGLIACELLI 5,5 – Quando un portiere subisce tre gol e non compie parate, l’insufficienza è d’obbligo. Non ci sono sbavature nella prestazione dell’estremo difensore rosanero, tradito dai compagni della difesa contro un Gondo apparso di un altro pianeta.
BUTTARO 5,5 – Subisce in avvio le iniziative che capitano dalla sua parte, dimostrandosi più arruffone del solito. Il difensore romano sembra quasi responsabilizzato di fronte alle difficoltà dei compagni di reparto, soprattutto quando dal suo lato c’è Valente a dare una mano.
LANCINI 4,5 – (dal 63′ Bettella 6,5: il primo pallone toccato è una chiusura su Gondo che strappa applausi al “Barbera”. I rimpianti per non averlo visto dal primo minuto, complici i disastri dei titolari, aumentano a dismisura. Il Palermo ha però pescato un giocatore importante).
NEDELCEARU 4 – il romeno ne combina di tutti i colori, a partire dal liscio in occasione del “gol olimpico” sfiorato da Lungoyi. Il secondo disastro è quello che fa sbloccare il risultato, ma nel complesso si vede che l’ex Crotone è poco sereno. Gondo si prende gioco di lui, inutile persino la sponda per il momentaneo 1-1 di Brunori.
CRIVELLO 5 – L’inizio della sua partita era stato incoraggiante, spesso a sostegno dell’azione dell’indemoniato Valente. Minuto dopo minuto però la situazione peggiora e il laterale di Mondello si scollega insieme al resto della difesa. I fischi al momento della sostituzione sono emblematici (dal 56′ Di Mariano: a ogni suo tocco di palla i suoi conterranei si accendono).
BROH 5,5 – Non è il giocatore devastante delle prime uscite ufficiali. Il centrocampo dinamico dell’Ascoli lo obbliga a ridurre le scorribande offensive e a ridurre il suo raggio d’azione nella zona nevralgica del campo. Ne consegue una prova senza acuti, coinvolta involontariamente dai disastri difensivi (dal 63′ Stulac 6,5 – l’ex Empoli prende subito in mano le chiavi del centrocampo, suo l’assist per Segre ma anche la capacità di gestire i ritmi di gioco resi convulsi dalla necessità di rimontare. Una cosa è certa: dai suoi piedi passerà il Palermo del futuro).
DAMIANI 5,5 – La partita a scacchi con Buchel viene vinta dal capitano bianconero. Più in generale l’ex empolese non riesce a incidere come nelle due precedenti partite e si mostra abulico, proprio come Broh (dal 63′ Segre 6,5 – che non sia ancora totalmente a fuoco è evidente e inevitabile, ma la voglia con cui insegue tutti i palloni e si fionda sul corner di Stulac per riaprire la partita fanno ben sperare. Un giocatore che unisce qualità, dinamismo e tanta voglia di dimostrare).
VALENTE 6,5 – Senza dubbio è lui il giocatore più pericoloso del Palermo. Una spina nel fianco fin dai primi minuti: corre, dribbla, coinvolge i compagni, crossa e non si ferma un attimo. È inevitabile una piccola flessione a fine primo tempo, la doppia ammonizione macchia solo parzialmente la sua prova.
FLORIANO 5,5 – La partita per lui diventa con il passare dei minuti un enigma di difficile soluzione. Anche lui si sbatte alla ricerca della giocata, ma a differenza di Valente fa fatica a incidere e si spegne con il passare dei minuti (dall’84’ Stoppa s.v.)
ELIA 6 – Inizia la partita con buon piglio e mettendo in difficoltà Falasco. Il Palermo però attacca prevalentemente sulla destra e sfrutta poco la sua spinta. Il cambio ruolo e l’arretramento da terzino sinistro non lo spaventa, anzi il figlio di Firmino gioca con disinvoltura in entrambe le fasi.
BRUNORI 6,5 – Matteo è una sentenza, ha un’occasione buona in una partita difficile e la butta dentro senza farsi pregare. A volte si fa prendere dall’eccessiva voglia di strafare, che è comunque sintomo di un impegno e un attaccamento mai nascosti dall’italo-brasiliano.
