Eugenio Corini vede un Palermo voglioso e determinato dopo le ultime sconfitte. Il tecnico rosanero ha esordito così in conferenza stampa, alla vigilia del prossimo impegno di campionato: “Il lavoro quotidiano aiuta ed è lo stimolo che sto dando ai giocatori. Non abbiamo avuto la costruzione di un ritiro, perché abbiamo una partita ufficiale dopo l’altro. Lo stato emotivo post sconfitta è duro da vivere. Ogni stimolo va assunto per un percorso di crescita. La nostra storia è particolare, per cui dobbiamo sfruttare tutto il tempo che abbiamo. Voglio vedere miglioramenti ad ogni partita, indipendentemente che portino ad un risultato oppure no. La ricerca di questo ci sarà sempre ovviamente”.
I rosa hanno in organico diversi elementi che difficilmente troveranno in campo. 29 effettivi sono tanti, ma il tecnico fa capire che l’importante è mantenere un gruppo compatto: “La difficoltà numerica di far parte di questa rosa è chiara. Ci sono dei giocatori fissi e 2-3 giocatori in più. Ogni giocatore sceglie professionalmente il percorso migliore, per cui adesso sono parte della rosa e li alleno come tutti. Il calcio è strano, talvolta queste persone possono ritrovarsi ad essere titolari e rilanciarsi a sorpresa nel corso del campionato. In allenamento è difficile fare interagire tutti, per cui nella parte finale vado a concentrarmi su quelli che possono essere i titolari”.
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Palermo, Corini vuole la reazione
La partita contro il Genoa può essere un banco di prova. Corini si aspetta che il Palermo sappia essere all’altezza di una seria candidata per la promozione diretta: “Io penso che l’avversario sia una conseguenza del proprio gioco. Ogni partita è fondamentale e si prepara al meglio. Il Genoa è forte, con il Cagliari e il Parma è la migliore candidata al salto di categoria per qualità della rosa. L’abbiamo preparata però come avremmo preparato qualsiasi altra partita, soprattutto dal punto di vista caratteriale. I discorsi tattici prendono valore se c’è controllo emotivo, sennò valgono poco. Servirà una reazione e dovremo essere bravi a gestire i momenti di difficoltà”.
Sul piano del gioco Corini non è deluso dai suoi giocatori. anche perchè ci sono tanti elementi nuovi. Un gruppo da tenere compatto e coeso per crescere sul piano del gioco e dei risultati: “Ho parlato coi giocatori proprio per fargli riconoscere queste situazioni. Io le chiamo micro-strutture, sono queste che fanno la differenza. Il percorso è medio-lungo, non possiamo pretendere di avere tutto subito. Ci sono tante cose da fare per fare prestazioni gagliarde e portare a casa punti”.
Genoa da affrontare al massimo
Si passa all’analisi di quanto si è visto in campo nelle ultime partite. In particolare nella sfida persa malamente sul campo della Reggina: “A Reggio avevamo 9 giocatori nuovi, è difficile metterli insieme. I percorsi sono differenti e alcuni sono arrivati poco tempo fa. Dobbiamo trovare un equilibrio. L’obiettivo era far meglio possibile fino al Frosinone e poi consolidarci durante la sosta sotto tutti i punti di vista. Stiamo lavorando per fare un ritiro proprio per questo. La squadra contro la Reggina non ha saputo leggere la partita e si è predisposta a continui contro attacchi nei primi 20′, nella seconda parte del primo tempo abbiamo lavorato meglio, consolidando il possesso e lavorando in attacco. Dopo il gol è stato più difficile. Il terzo gol eravamo in 8 contro 10, non abbiamo avuto controllo emotivo. Se avessimo avuto più controllo dei momenti non avremmo perso 3-0”.
L’analisi passa al prossimo avversario. Il Genoa rappresenta un rivale difficile, ma Corini si aspetta un Palermo pronto e gagliardo: “Contro il Genoa voglio vedere una squadra capace di soffrire. Servirà fare un’ottima fase difensiva e non lasciare spazi. Loro creano tanta densità centrale con le due punte e spingono bene sui laterali. Abbiamo preparato bene la partita per coprire l’ampiezza a centrocampo e puntare a trovare spazi sul contrattacco. Mi aspetto una reazione emotivamente equilibrata. Non serve fare cose sconclusionate, dobbiamo sapere leggere i momenti e reagire alle difficoltà”.
Palermo, Corini darà spazio ai ‘vecchi’?
Una possibilità, visto il bisogno di tempo di rodaggio dei nuovi, è quello di vedere contro gli uomini di Blessin qualche volto già noto. Corini risponde così: “C’è un lavoro quotidiano per riconoscere alcune situazioni e lavorarle in campo. Dobbiamo lavorare molto anche sulle palle ferme, abbiamo preso tanti gol così. Tutti hanno un uomo di riferimento e devono stare attenti, poi si può sbagliare ma dobbiamo imparare ad avere maggiore controllo. Stiamo lavorando su diversi aspetti, abbiamo fatto diverse modifiche e speriamo che diano i loro frutti”.
Sul piano tattico, il 4-3-3 sembra la veste tattica ormai predefinita del Palermo: “Se vuoi consolidare un atteggiamento devi continuare provarlo, limitando i difetti. Stiamo lavorando su questo indirizzo. La partita è sempre una verifica fondamentale per capire a quale punto di crescita ci troviamo”.
Si parla anche di Claudio Gomes. Potrebbe essere lui un’arma in più per i rosanero, magari già domani sera a gara in corso: “Arriva dal City. Ha fatto l’U23 e l’anno scorso in Championship, è molto intelligente e ha valore. Ci darà sicuramente una mano in questa stagione”.
Tre espulsioni nelle ultime tre partite. Una situazione da gestire e sulla quale il tecnico sembra avere le idee chiare: “Le espulsioni fanno parte del controllo emotivo, a parte quella di Marconi che era una occasione da gol netta. Bettella e Valente avrebbero dovuto evitare quelle situazioni, perché potevamo avere l’occasione di svoltare la partita. Il controllo emotivo deve esserci sempre. Il giocatore ammonito deve stare più attento a leggere le situazioni. Massolo ha contribuito ad una promozione straordinaria”.
Nessun ballottaggio
Corini fa capire che il Palermo che affronterà il Genoa è già stato deciso: “Ho già comunicato la formazione, non voglio cambiare tanto ma consolidare l’atteggiamento. Bettella è squalificato, giocherà Marconi”.
Più in generale, Corini si aspetta di vedere una squadra più vogliosa e aggressiva. Anche perchè il pubblico vuole vedere una formazione padrona del suo destino: “Abbiamo la consapevolezza di stare facendo un percorso di rinnovamento. Io comprendo il tifoso, ma devo avere una lettura lucida di quelle che sono le mie idee. Non dobbiamo dimenticare il punto di partenza per capire cosa vogliamo costruire, che passerà inevitabilmente da alcune difficoltà. Non vedo solo buono o solo cattivo, c’è sempre un equilibrio. Comprendo la delusione per le due sconfitte, ma stiamo costruendo e abbiamo bisogno di tempo. È fisiologico. Io voglio presentare in campo una squadra che dia un senso a quello che fa e che abbia dato tutto”.
Nessun dubbio anche tra i pali, con Pigliacelli che difenderà la porta del Palermo anche nelle prossime partite: “Massolo ha contribuito ad una promozione straordinaria. Abbiamo preso Pigliacelli, che all’estero ha fatto sempre bene. Io li considero entrambi titolari. C’è competizione, ma anche tranquillità. Voglio consolidare la posizione di Mirko, che secondo me sta facendo bene. In più abbiamo anche Grotta che è un giovane interessante”.
Domani sera Pigliacelli dovrà fronteggiare Massimo Coda. La sfida a distanza tra il bomber del Grifone e Matteo Brunori sarà molto interessante: “Coda l’ho allenato a Lecce, ha grandi qualità ed è stato capocannoniere. Brunori ha un atteggiamento consolidato. A parte il valore tecnico, approccia sempre gli allenamenti in maniera intensa e deve portare in scia tutto il resto della squadra. È diventato capitano, per cui il percorso di crescita è stato importante. Voglio accompagnarlo in questa maturazione continua. La sfida con Coda è entusiasmante”.
Proprio a proposito di Brunori, la presenza di un secondo uomo a centro area al suo fianco è possibile. Magari anche a gara in corso, come spiega Corini in chiusura: “Noi giochiamo con 3 punte, a volte ne avviciniamo una a seconda del momento. Dal punto di vista tattico possiamo farlo. A volte il modulo cambia in corsa. Lavoriamo sulle caratteristiche dei giocatori e dell’avversario”.
