Eugenio Corini vuole un Palermo concentrato e attento. Partite come quella di domani contro il Sudtirol (fischio d’inizio alle ore 14 al “Renzo Barbera”) non si possono sbagliare: “Bisogna considerare una spartita importante e veritiero. Affrontiamo una squadra che l’anno scorso ha fatto 90 punti in Serie C e ha battuto il Padova. Hanno avuto delle difficoltà iniziali, con Bisoli hanno fatto 7 punti in 3 partite. Bisoli è un tecnico esperto che ha valorizzato i suoi giocatori. Abbiamo la consapevolezza di affrontare una squadra di valore, la affronteremo con grande rispetto ma con la consapevolezza di avere le qualità per vincere la partita”.
Palermo, Corini e una missione da non fallire
Il tecnico sa bene che questa è una partita da vincere. Per questo motivo è necessario essere al meglio sia in fase difensiva che in quella offensiva: “Non voglio sovraccaricare la partita, per quanto sia importante e per quanto bisogni vincere. Ho avuto la possibilità di lavorare in profondità e di conoscere meglio i giocatori che sono arrivati scaglionati, creando una base. Una squadra è fatta di tante cose. Ci vuole attenzione tecnico-tattica, ci sono le caratteristiche individuali ma c’è anche un’anima. Abbiamo fatto dei passi in avanti, abbiamo le caratteristiche per battere il Sudtirol se metteremo in campo questo percorso di crescita e l’umiltà di leggere la partita. Possono crearci delle difficoltà e quindi dovremo essere solidi mentalmente, oltre che incisivi quando attacchiamo”.
Il Palermo crea tanto ma finalizza poco. Questo è quanto hanno detto le ultime partite. Corini dal suo punto di vista sottolinea il grande lavoro fatto in tale ottica: “Siamo pericolosi, spesso abbiamo creato opportunità per fare gol. Dobbiamo migliorare nella finalizzazione, ma serve libertà mentale e non aver paura per un gesto tecnico che è nelle nostre caratteristiche. In settimana lavoriamo tanto sulla finalizzazione in modo che diventi naturale in partita. Possiamo sfruttare bene i calci piazzati e le conclusioni dalla distanza. Abbiamo le qualità per farlo”.
Possibili novità in campo
Si è parlato in queste ore dell’utilizzo di Dario Saric più come trequartista che da mezzala. Corini fa capire che non sarebbe una novità, andamento della gara alla mano: “Non vado a pensare le prossime quattro partite, ma solo la prossima. Voglio verificare con il lavoro quel che ho percepito dagli allenamenti e le risposte che ho avuto. A volte si parla di sistemi e di moduli, ma il calcio è liberare e occupare spazio in attacco e in difesa. Il trequartista è una soluzione che abbiamo sviluppato in diversi sistemi leggermente diversi”.
Mancherà Bettella al centro della difesa. Corini non parla delle sue alternative ma anzi sottolinea la necessità di avere un gruppo compatto: “Mi dispiace per Bettella, con una forzatura potevo rischiarlo ma non è ancora il momento per farla. Ha fatto un solo allenamento, ho preferito consolidare il suo recupero per farlo riaggregare in seguito. Devo fare in ogni caso i complimenti allo staff medico, manca solo Bettella. C’è grande partecipazione da parte di tutti, affronteremo la partita nel migliore dei modi per vincerla”.
Effetto Manchester sui rosa
L’entusiasmo di Manchester potrebbe fare da effetto domino sul pubblico. E anche domani Corini si aspetta un Palermo spinto dal pubblico: “Il tifoso viene allo stadio per veder vincere la sua squadra e creare tante soluzioni da gol. Le risposte dobbiamo darle noi, sono il primo a saperlo. I tifosi devono capire che ci possono essere delle difficoltà, anche se il sostegno non è mai mancato. Il nostro pubblico ha già dimostrato ampiamente una grande maturità e domani ci spingerà per gioire a fine partita”.
Il Palermo è rimasto ferito dalla sconfitta di Frosinone. La reazione del gruppo, vista dal suo allenatore, è stata evidente negli ultimi allenamenti: “Ho visto una crescita nel voler stare insieme, l’arrabbiatura per la partita di Frosinone. Tutti noi siamo consapevoli di aver lasciato lì un risultato che dovevamo portare a casa. La rabbia l’abbiamo messa negli allenamenti, la squadra in campo volava. C’era grande voglia di andare in campo, i ragazzi erano un po’ più stanchi. Abbiamo fatto degli allenamenti adatti a mettere questa voglia e questa energia, con lucidità ed equilibrio”.
Palermo, Corini non esclude Damiani
Il club ha mandato nuovamente giocatori in nazionale. La situazione di Ionut Nedelcearu e di Dario Saric è però completamente diversa: “I nazionali stanno bene. Nedelcearu ha avuto un percorso più lineare perchè ha giocato venerdì ed è entrato dalla panchina lunedì. Saric ha esordito in nazionale e gli faccio i complimenti. Ha giocato 70 minuti e ne aveva bisogno perchè ad Ascoli non aveva mai giocato. È arrivato stanco per la partita, mercoledì ha fatto differenziato. Ieri ha fatto il primo allenamento con me, per questo ho fatto una riflessione in più”.
Si rimane a centrocampo per parlare di Samuele Damiani e Jeremie Broh. Si chiede a Corini se i due centrocampisti possono tornare a essere protagonisti nel Palermo: “Damiani sta lavorando bene, è un ragazzo che mi piace tanto. Ha qualità, resistenza. Per me è una grande risorsa. Broh ha recuperato quando sembrava che dovesse stare fuori più a lungo. A Manchester ha fatto il suo primo allenamento con la squadra, a livello di condizione è più indietro. Gli dovrò dare minutaggio nel tempo. Per me tutti sono titolari, siamo in 29, è titolare anche chi gioca mezz’ora”.
Ultima sul ruolo di terzino sinistro. Marco Sala e Ales Mateju sono in eterno ballottaggio, ma Corini ha già scelto: “Sala e Mateju hanno attitudini diverse. Sala è di piede sinistro, Ales può fare entrambe le fasce. Nelle decisioni metto tanti aspetti a livello tattico. Dopo Reggio Calabria ci siamo consolidati e voglio dare una linea da portare avanti. Ognuno ha risorse diverse che mi consentono di lavorare al meglio. Vedrete che uno giocherà sempre e l’altro subentrerà sempre”.
