Il nuovo Palermo targato Michele Mignani non riparte solo dalle certezze viste nelle prime 31 giornate di campionato. Ci sono infatti diversi giocatori che potrebbero cogliere il cambio in panchina come un’opportunità per rimettersi in mostra. Ci sono in particolare cinque giocatori che potrebbero finire sotto la lente d’ingrandimento. Calciatori arrivati durante la scorsa estate con grandi aspettative e tra squilli di trombe, ma anche elementi che hanno perso gradualmente il posto in squadra e un certo spirito finchè sono stati chiamati in causa.
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Henderson e Stulac, enigmi del centrocampo
Si parte proprio dal centrocampo, che per cause di forza maggiore vedrà le prime pesanti novità. Il match di sabato contro la Sampdoria, infatti, porterà una mini-rivoluzione a causa delle assenze di Filippo Ranocchia, Mamadou Coulibaly e dello squalificato Claudio Gomes. Ecco allora che tornano in auge due giocatori, accantonati da Eugenio Corini per motivi diversi ma entrambi pronti a rilanciarsi.
In primis Leo Stulac, chiamato a rimettersi in cabina di regia contro i blucerchiati. Una chance resa ancor più intrigante dal fatto che sulla panchina doriana c’è Andrea Pirlo, il maestro del ruolo. Lo sloveno non vede il campo dal 10 febbraio, quando sostituì Gomes nella gara vinta a Piacenza contro la Feralpisalò. La sliding door della sua stagione è stata però la gara sul campo del Cittadella, in cui rimediò una ingenua doppia ammonizione. Contro la Samp, dunque, potrebbe avvenire la rinascita del playmaker.
E poi c’è Liam Henderson, uno degli oggetti misteriosi del Palermo. Lo scozzese era arrivato con grandi aspettative e la sua partenza era stata incoraggiante. Due assist e un gol nelle prime sei presenze, poi il calo drastico legato a quello della squadra. Nelle ultime 10 partite l’ex Empoli annovera solo 4 ingressi in campo per un totale di 100 minuti esatti. L’assenza di Ranocchia e il cambio di guida tecnica potrebbero dare una nuova occasione al numero 53 rosa.
Insigne può riprendersi il Palermo
Ci sono poi tre attaccanti, ognuno con una storia diversa. Tutti loro, però, hanno legittime ambizioni di rilancio nel nuovo Palermo di Mignani. Su tutti spicca ovviamente Roberto Insigne, il quale non può non essere bollato come flop in base alle aspettative. L’ex Frosinone ha brillato pochissimo e ha inciso ancora meno. Sotto la guida di Michele Mignani ha l’ultima occasione per riprendersi la squadra, ammesso che le sue condizioni fisiche siano quantomeno accettabili.
Diversi, infine, i casi di Edoardo Soleri e Leonardo Mancuso. Uno dei più grandi idoli del popolo rosanero ha toccato il cielo con un dito dopo la doppietta al Modena, salvo poi tornare nell’anonimato. Titolare a Catanzaro, poi 98 minuti raccolti in 8 gare, con in mezzo la panchina di Brescia. La sua energia e la sua fame saranno fondamentali nel rush finale. L’ex Empoli, invece, è stato accantonato troppo facilmente a fronte del suo palmares e delle sue caratteristiche. Nel 2024 “vanta” più gare in panchina (7) che spezzoni in campo (5 per un totale di 92′). Un eventuale passaggio al 4-3-1-2, fin da subito o anche nel corso delle gare, potrebbe restituirgli spazio e lustro.
