Salvatore Elia, attaccante del Palermo autore di una doppietta nell’ultima partita contro il Pisa, è stato intervistato ai microfoni di Radio Time. Il calciatore, figlio di Firmino (anche lui calciatore rosanero a cavallo tra anni ’90 e ’00), ha parlato della sua esperienza in rosanero sino a qui e del momento che sta vivendo la squadra. Una squadra che è tornata a segnare dopo più di 320 minuti proprio grazie al suo trio d’attacco Di Mariano-Brunori-Elia.
Palermo, Elia: “Con Corini mi son trovato bene. Eccezionale a livello umano”
Per Elia non è la prima volta qui a Palermo, anche se era ancora un bambino quando Firmino calvava il prato del Renzo Barbera. Ed è proprio lui che lo ha incoraggiato a scegliere questa squadra: “I maggiori ricordi della città li ha mio fratello che è di due anni più grande di me, così come mia madre. Io invece ero molto piccolo. Papà era molto contento, infatti lui è stato il primo a dirmi di venire se c’era la possibilità. Io avevo visto le partite dei playoff e mi è venuta la pelle d’oca. Quando mi hanno chiamato non vedevo l’ora di venire”.
L’arrivo di Elia in rosanero si è concretizzato nel momento più difficile di questa estate, quando c’è stato il passaggio di testimone tra Baldini e Corini: “I miei compagni mi hanno accolto benissimo. Baldini l’ho vissuto poco, appena due giorni. Con Corini mi son trovato subito bene, ci ha accolti benissimo e ci ha detto subito cosa voleva da noi”.
E sempre su Corini, Elia evidenzia una caratteristica del mister di Bagnolo Mella: “A livello umano è eccezionale. Con noi parla sempre benissimo. Cerca di “romperci” quando è necessario o di “cullarci” quando deve rassicurarci, però è sempre giusto. Ovviamente in questo momento ci sono tante cose da migliorare e lui cerca di tenerci sul pezzo”.
Elia tra i gol e le critiche del caloroso tifo rosanero
Che non sia un bomber ne è conscio anche il calciatore. Ma le tre reti messe a segno sono già un record personale per la Serie B. Ecco perché Elia lascia trasparire una voglia di proseguire su questa strada: “Mi piace sacrificarmi tanto per la squadra, correre e fare assist più che gol. Ma quando ti trovi sotto porta devo dare il 100% e non sbagliare. Ovvio che arrivato a 3 gol mi pongo degli obiettivi, ma non li dico: sono scaramantico”.
Le critiche arrivate in queste settimane arrivano al gruppo, ma Elia ha una personale visione su questo argomento: “Io guardo poco i social perché mi piace di più dimostrare sul campo. Quando arrivano le critiche noi accettiamo tutto, poi nella partita dopo cerchiamo di dare di più. Però non ci pensiamo troppo: cerchiamo di vivere il gruppo e di migliorare”. Ma lui stesso parlando del tifo palermitano, non ha dubbi sull’importanza di questo elemento: “Sono calorosi. Son sincero: nelle prime partite quando entravo mi veniva la pelle d’oca e mi caricavo solo guardando il pubblico. Entri con una adrenalina addosso importante”.