Giovanni Gardini prende la parola nel giorno della presentazione di Carlo Osti. L’amministratore delegato del Palermo ha esordito spiegando la decisione di rimettere il mandato di Morgan De Sanctis e Giulio Migliaccio. “Ringrazio De Sanctis e Migliaccio per quel che hanno fatto in questi mesi di lavoro con noi – esordisce – . Dobbiamo esprimere il nostro ovvio e sentito dispiacere per i risultati che stiamo ottenendo. Siamo nella condizione di dover prendere delle decisioni, dopo un’attenta analisi abbiamo deciso di affidare la direzione sportiva a Carlo Osti. Il suo curriculum svela la competenza, l’attendibilità e la coerenza, che sono il suo baluardo nella sua esperienza, prima da calciatore e poi da dirigenza”.
Gardini riassume il momento del Palermo
Gardini ha poi svelato il motivo che ha portato a ingaggiare Carlo Osti al posto di Morgan De Sanctis: “Le motivazioni delle decisioni prese sono determinate dal fatto che la direzione sportiva è andata in difficoltà. Non è riuscita, nel momento in cui la squadra aveva e ha delle criticità, a supportare in maniera adeguata al momento. Non ci sono colpevoli o capri espiatori, siamo qui per prendere decisioni per il bene del Palermo. Riteniamo che il Palermo abbia tutte le carte in regola per essere protagonista in Serie B. I risultati stanno dicendo il contrario, le analisi vengono fatte in ogni momento della stagione ma i bilanci si fanno al termine”.
L’amministratore delegato del Palermo ha poi fatto capire che Alessio Dionisi non si tocca. Il tecnico ha la fiducia di tutti e si è già messo al lavoro insieme a Osti: “Dobbiamo soffermarci sul momento, che non è assolutamente positivo. Non ci nascondiamo, non cerchiamo alibi nè vogliamo scaricare le nostre responsabilità su altri. È inusuale per tutti cambiare la direzione sportiva e non l’allenatore. Anche qui ci sono delle motivazioni forti, determinate dall’obbligo di guardare i risultati ma non solo. Dentro i risultati, secondo le nostre valutazioni, abbiamo notato che la squadra segue l’allenatore, potrà certificarlo anche Osti. Abbiamo ritenuto di dare fiducia a un allenatore bravo e capace, che conosce il calcio e sente addosso la responsabilità di allenare il Palermo. Dionisi è convinto di portare la squadra fuori da questa situazione negativa”.
Le responsabilità della società
Giovanni Gardini ha ammesso che gli obiettivi, finora, non sono stati perseguiti. In ogni caso il Palermo ha tutte le carte in regola per invertire la rotta: “A inizio stagione l’obiettivo era quello di migliorare il risultato dell’anno scorso ed essere competitivi per la Serie A. Siamo onesti e non vendiamo fumo: oggi non sta succedendo. Abbiamo però l’obbligo, la forza e le competenze per tornare a essere competitivi e avere un ruolo che compete alla società, alla città, ai tifosi, alla squadra e a tutto l’ambiente. Non ci sono più anime all’interno del Palermo, lo rimarco con forza, gli unici avversari sono quelli con la maglia diversa dalla nostra”.
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In conclusione del suo intervento, Giovanni Gardini ha ammesso di avere delle responsabilità, come tutti. In ogni caso, la sua intenzione è quella di rispondere a chi non lo reputa all’altezza del compito: “Conosco le mie responsabilità, rappresento la proprietà con forza e ho la fiducia del City Group. Questo mi dà la forza per poter lavorare quotidianamente, dimostro così la mia passione nei confronti di Palermo. Non divento tifoso mettendo la sciarpa al collo, ma lavorando 12 ore al giorno per trovare soluzioni. Questo non vuol dire che non si sbagli, più si lavora e più si rischia di sbagliare. Devo essere grato a ogni professionista che lavora per questa società e ha contribuito a farla crescere. Siamo grati verso i tifosi e siamo dispiaciuti perchè non stiamo ottenendo i risultati che tutta la città e tutti noi meritiamo. Fa parte del gioco, andiamo avanti con forza, determinazione e carattere. Crediamo di avere le competenze e la credibilità giusta per fare il bene del Palermo e della città”.
Gardini e il confronto con la proprietà
Gardini ha risposto a una domanda sulla contestazione ricevuta nei giorni scorsi. Da parte sua c’è tutta la volontà, insieme a tutto il Palermo, di ribaltare questo mood negativo: “C’è un confronto quotidiano con la proprietà, tutti sono dispiaciuti e sono intenzionati a rialzare la testa. La contestazione che c’è stata a Palermo c’è anche in altre piazze. Come ha detto Osti, insieme si devono trovare le soluzioni per uscire da questa situazione. Va fatto un fronte comune, insieme possiamo diventare realmente imbattibili”.
Si è parlato anche di Dario Mirri, assente da tempo dalle scene. Gardini ha fatto capire che ci sono dei ruoli stabiliti e delle responsabilità da rispettare: “Se non viene allo stadio è perchè sta soffrendo per i risultati della squadra. Lui è il presidente, i ruoli sono ben definiti e le responsabilità sono ben definite. Il fatto di non avere un frontman è una decisione strutturale, non mi nascondo e non scappo dalle domande. Chiunque mi abbia chiamato ha ricevuto delle risposte”.
Gardini spiega, dal suo punto di vista, cosa non ha funzionato sul campo. Un confronto pesante rispetto ad altri settori del club, come quello del marketing che sta viaggiando a gonfie vele: “Non ho le competenze e la conoscenza per addentrarmi in attività sportive. Guardo le partite, non sono a Torretta tutti i giorni, quindi non posso esprimere opinioni a riguardo. Abbiamo cambiato la direzione sportiva perchè abbiamo ritenuto che ci servissero risposte che nella precedente gestione non sono arrivate”.
Il ruolo di Bigon e del City Group
Si torna a parlare del ruolo di Riccardo Bigon e dell’incombenza del City Football Group nelle scelte in casa Palermo. La risposta di Giovanni Gardini è chiara: “Nell’idea del CFG le decisioni toccano ai soggetti presenti nelle singole società. Per il Palermo e per gli altri club è un vantaggio avere una struttura alle spalle che può supportare nelle decisioni da prendere, sul piano tecnico, organizzativo, del marketing e di tutte le attività. Le decisioni al Palermo sono in capo al sottoscritto, e a Carlo Osti per la decisione sportiva. Lui propone le sue soluzioni, se ci rientriamo sul piano economico ci sarà un confronto con la direzione sportiva del CFG. Le decisioni però sono completamente in campo a noi. Il fatto che il responsabile sia italiano deve essere visto come un upgrade”.
“Ho un grandissimo rispetto di tutti, ma al tempo stesso lo pretendo – prosegue Gardini – . Ho sempre dato l’anima per questa società e la darò finchè sarò qui. Gli errori si possono fare, ma vengono fatti perchè sono deputato a fare quel tipo di scelte. Non cerchiamo colpevoli, ma soluzioni. Nessuno ha parlato di fallimento, sono qui per prendere decisioni per il bene del Palermo”.
L’investimento da parte del City Football Group nel mercato di gennaio, in questo senso, sarà importante. Ma soprattutto, sarà parametrata ai profili individuati da Carlo Osti: “A Osti ho detto che siamo a disposizione per migliorare la squadra, le valutazioni sono di tipo tecnico. Lui deve portare i profili necessari, la società non si tirerà indietro per ulteriori investimenti. Più la squadra sta in B, più il CFG perde. Il gruppo non vuole regalare soldi a nessuno. Non sono ancora stanziati budget, la mission di Osti è quella di migliorare la squadra”.
Gardini e la scelta di un ds ‘vecchio stampo’
Giovanni Gardini ha risposto a una domanda su una vera sterzata nella scelta del direttore sportivo. La scelta di un veterano come Carlo Osti viene spiegata così: “In questo momento avevamo bisogno di un direttore sportivo con le caratteristiche di Carlo Osti, visto quel che stiamo attraversando. Non abbiamo contattato altri direttori sportivi, ma ce ne sono stati tanti che si sono proposti”.
Si parla anche dello stadio Renzo Barbera, Gardini spiega così: “Con il Comune ci stiamo confrontando quasi quotidianamente per dare la possibilità allo stadio di essere adeguato ai nostri tempi. Per molti anni è stato abbandonato a se stesso. Abbiamo delle interlocuzioni proficue con l’amministrazione comunale, sono convinto che quanto prima potremo siglare un accordo. Non possiamo fare investimenti per un impianto che viene utilizzato una volta ogni 15 giorni, quindi dobbiamo fare delle valutazioni anche in questo senso. Il Comune ha capito che vogliamo fare qualcosa di importante per la città di Palermo”.