Giovanni Gardini chiude la stagione 2023/2024 del Palermo. L’amministratore delegato ripercorre l’annata in cui i rosa sono stati eliminati in semifinale playoff dal Venezia. Un campionato non soddisfacente, ma neanche fallimentare: “Abbiamo cominciato la stagione con l’obiettivo di essere competitivi per la Serie A. Ci siamo andati vicini perchè abbiamo giocato una semifinale, persa contro la squadra che poi è andata in Serie A con merito. Questo garantisce sicuramente l’ottenimento di un risultato. Certamente abbiamo avuto durante la stagione troppi alti e bassi, siamo stati poco continui e questo ci ha penalizzato nel conseguire l’obiettivo maggiore. Ogni stagione lascia rimpianti e rammarichi, la cosa importante è che abbiamo fatto un passo avanti rispetto alla stagione precedente. Avevamo raggiunto il nono posto, avevamo sfiorato i playoff. Quest’anno abbiamo giocato i playoff, abbiamo vinto il turno preliminare, abbiamo fatto un buon risultato. Siamo anche amareggiati perchè si poteva e si doveva fare di più. Questo non vuol dire che la stagione sia fallimentare, ma si poteva ottenere un risultato migliore”.
Palermo, Gardini e l’esonero di Corini
Uno dei momenti più dolorosi della stagione del Palermo è stato con ogni probabilità l’esonero di Eugenio Corini. L’ad rosanero torna sull’argomento, sottolineando l’aspetto negativo di questa decisione: “Abbiamo sempre detto che il cambio di allenatore non è la soluzione ai problemi. Deve avvenire in un punto di non ritorno. A un certo punto della stagione siamo andati in difficoltà. Il perdurare dei risultati negativi e il fatto che la squadra fosse sotto performance ci ha indotto a cambiare allenatore. Questo dimostra che abbiamo la necessità di trovare maggiore forza, maggiore coesione, maggiore ricerca di un risultato tutti insieme. Solo così si può ottenere un risultato. Il club vuole mettere tutti nelle condizioni migliori per svolgere le proprie mansioni. Da me in giù, tutti sanno quel che possono trovare e devono dare qualcosa in più, perchè c’è bisogno di questo. Il cambio di allenatore è una sconfitta, da quel momento la squadra ha avuto la possibilità di ottenere il sesto posto, che non era auspicato ma ci ha tenuto tranquillamente dentro ai playoff. Siamo migliorati ma dobbiamo fare di più, altrimenti non arriviamo dove vogliamo arrivare”.
Obiettivo migliorarsi
Giovanni Gardini ha risposto alla domanda più spinosa: qual è l’obiettivo del Palermo per la stagione 2024/2025? Nessuna dichiarazione di intenti, se non la voglia di continuare a crescere sul piano dei risultati: “L’obiettivo è migliorare, come nella vita di tutti i giorni. Vogliamo essere ancor più competitivi per la Serie A. Questo non vuol dire avere l’assillo, andremo in Serie A perchè tutti lo sanno. Ma non andremo in Serie A perchè ci chiamiamo Palermo, perchè abbiamo un gruppo di tifosi meraviglioso. Ci si va con sacrificio, dedizione, voglia di raggiungere ogni giorno qualcosa di importante. Per fare questo dobbiamo essere coesi. Tutte le componenti, dall’azienda alla parte sportiva, la parte business e i tifosi a Palermo e nel mondo devono sostenere la squadra e sapere che c’è chi lavora ogni giorno per riuscirci. Le difficoltà ci sono, vanno superate. Noi andremo in Serie A quando riusciremo a gestire positivamente i momenti negativi. Se ci facciamo travolgere dalla pressione e dalla negatività, non andiamo da nessuna parte. È fondamentale avere regolarità in campionato, non dobbiamo pensare di vincere tutte le partite 3-0“.
Palermo, Gardini reclama equilibrio
Durante l’intervista per il sito ufficiale del Palermo, Gardini torna anche sulle dichiarazioni di Matteo Brunori nel post partita di Venezia. In un certo senso l’amministratore delegato prova a dare un “senso” a queste parole: “Quando Brunori alla fine della partita di Venezia ha detto che è mancato equilibrio, voleva dire che dobbiamo essere un gruppo unito. Il gruppo è il Palermo, quel che rappresenta nel mondo. Non dobbiamo individuare colpevoli per scaricare la responsabilità di un risultato. Dobbiamo trasformare la pressione in energia positiva e forza per ottenere un traguardo che tutti noi vogliamo raggiungere. Per far questo dobbiamo essere coesi e lavorare in una sola direzione. Non vuol dire non essere critici, ma capire che tante persone lavorano per questo obiettivo”.
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Infine Gardini parla della crescita del Palermo anche fuori dal campo. Un volo verticale che sta aiutando il brand nel suo complesso a raggiungere picchi mai toccati in passato dal club di Viale del Fante: “Il campo traina il risultato di tutte le altre aree. Oggi senza l’extra-calcio, non si può fare calcio. La realizzazione del brand è fondamentale, oggi c’è una visibilità che il calcio ha per tutto quello che c’è attorno. Noi abbiamo il dovere di trasferire a tutti la storia che abbiamo da raccontare. Il calcio è importante, ma il resto è una valorizzazione del risultato sportivo. Serve un linguaggio nuovo nei confronti di chi vive il Palermo al di fuori del campo. Oggi stiamo diventando un’azienda di calcio e intrattenimento, che ci consente di migliorare le entrate da destinare al miglioramento della squadra e delle facilities. Arrivano professionalità da ogni parte del mondo, siamo diventati anche un modello attraente ma lo siamo diventati perchè oggi siamo credibili”.
