Dalla partita terminata 3-3 tra Palermo e Pisa, l’ambiente rosanero sta cercando di estrarre gli elementi positivi di un match che si era messo bene, salvo finire con un pari che serve a poco. Certamente il ritorno al gol dei rosanero dopo più di 320 minuti, la prima gioia personale di Francesco Di Mariano e complessivamente un pressing di squadra ritrovato (anche se solo a tratti) sono segnali quanto meno di una reazione d’orgoglio del gruppo. Ma volendosi soffermare sui singoli calciatori, il Palermo può rimanere piacevolmente soddisfatto della prestazione di Claudio Gomes.
Gomes, lo scetticismo iniziale e la stima di Corini
Gomes era arrivato sul gong del mercato come ultimo tassello per il centrocampo del Palermo. Tra gli arrivi di Leo Stulac, Jacopo Segre e Dario Saric, l’acquisto è stato accolto a metà tra curiosità e scetticismo. Di fatto si tratta del primo colpo effettuato all’interno del grande mondo del City Group. La giovane età (22 anni) e una scarsa esperienza tra i professionisti (prima di Palermo solo il Barnsley in Championship) hanno silenziato questo arrivo. L’apice è stato toccato quando, durante il ritiro di Manchester, Gomes venne descritto quasi più come una guida all’interno del centro sportivo che come calciatore.
C’è da dire però che Corini sin da subito ha parlato positivamente del ragazzo. Ad esempio il tecnico di Bagnolo Mella durante la trasferta inglese disse “Gomes è un ragazzo davvero straordinario. Siamo molto felici di averlo con noi, è qualitativo ed intelligente. Le sue domande sono sempre pertinenti. Ha tanta voglia di crescere e sono contento faccia parte della nostra squadra”. Una stima che non sembrava corrispondere al minutaggio concesso sinora a Gomes (prima del Pisa solo 6 minuti contro il Genoa). Poco male, visto che il tempo concesso da Corini per ambientarsi sembra aver fatto bene al calciatore.
Palermo, per Gomes buona la “prima”: spazio per una conferma?
Per un calciatore che viene da campionati stranieri, a maggior ragione se quello inglese, il tempo di adattarsi a metodi di lavoro e ritmi è molto importante. E a Gomes pare sia stato dato tutto per poterlo fare. Le qualità messe in evidenza contro il Pisa sono la capacità di rubare palla agli avversari e far ripartire velocemente l’azione, con buona qualità di palleggio. Una dinamicità che, se affiancata al rientro di Jeremie Broh, spiega almeno in parte quei timidi segnali positivi emersi nel match.
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Ovviamente non basta una prestazione, seppur positiva, per esaltare un calciatore. Ma è indubbio che al Palermo servisse una marcia in più nel motore della squadra, il centrocampo. Gomes giocando da mediano “di qualità” ha offerto una buona prova, ma potrebbe essere posto anche affianco di un regista in un centrocampo a tre oppure ma anche a due. La duttilità potrebbe quindi essere una carta vincente per un utilizzo più frequente del calciatore, in un reparto che ha dimostrato di avere poche certezze sinora. La prova del nove potrebbe arrivare già contro il Cittadella: starà a Gomes dimostrare se potrà prendersi il Palermo.