Jacopo Segre, centrocampista e capitano in pectore del Palermo, ha parlato ai microfoni di TRM alla vigilia dei prossimi appuntamenti dei rosanero in Serie B. In primis quello con la Sampdoria, prossimo avversario dei siciliani nella 14a giornata. Segre, che sin qui è sceso in campo 11 volte in stagione ed ha segnato un gol, è conscio delle difficoltà che sin qui ha vissuto la squadra. Eppure non per questo ritiene che si possa mollare il colpo. Tante partite sono ancora da giocare e c’è la consapevolezza che si può dare di più. Il Palermo, secondo il centrocampista rosanero, deve cominciare a regalare delle soddisfazioni alla piazza e a se stesso.
Palermo, Segre: “Inutile piangersi addosso, bisogna recuperare”
Nell’affrontare questi aspetti, Jacopo Segre parla del rapporto del Palermo con lo stadio Renzo Barbera. Sin qui la squadra ha regalato poche gioie al proprio pubblico, ma la voglia di far bene c’è: “Penso che per tutti sia un’emozione scendere in campo allo stadio, davanti a questi tifosi e questa città. Credo sia per noi una grande opportunità indossare questa maglia, non è cosa da tutti. Dobbiamo meritarla e portarla in alto, perché sappiamo che è la che il Palermo merita di stare. Ci proviamo partita dopo partita e speriamo che i risultati positivi arrivino”.
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Segre è consapevole che la gente da tutto per questi colori. La formazione rosanero ora deve rispondere alla spinta della piazza: “Quando arrivano i fischi si prova grande delusione e tristezza. Noi come i tifosi siamo rammaricati per i risultati che arrivano. Non è la nostra volontà: ognuno di noi, a inizio partita, spera di festeggiare al 90′ la vittoria coi tifosi. Il calcio purtroppo è fatto anche di sconfitte ed è giusto, sia nel bene che nel male, andare a stare coi tifosi. Quando perdiamo è giusto chiedere scusa, perché anche noi siamo dispiaciuti”.
Infine, una riflessione sul campionato in corso. C’è un ampio distacco dalla zona promozione diretta, ma c’è la voglia di recuperare quanto prima: “I punti di ritardo dal secondo posto non sono pochi, ma non dobbiamo piangerci addosso. Bisogna guardare al presente e al futuro, possiamo fare di più e lo sappiamo tutti. Abbiamo fame e voglia di vincere”.