Nel pomeriggio odierno è arrivata la notizia concernente la candidatura ufficiale dell’Italia in vista di Euro 2032 e i dieci stadi inclusi nel dossier. Tra le città proposte come sedi non c’è Palermo, che è stata depennata. Il “Renzo Barbera” non è stato ritenuto idoneo e di conseguenza il capoluogo siciliano è rimasto fuori. Al suo posto ci sarà Cagliari con la “Unipol Domus”. Ciò che balza all’occhio nello scorrimento della lista, tuttavia, è che anche gli altri impianti italiani non sono perfettamente funzionali, quantomeno in alcuni settori.
La sfida alla Turchia per accaparrarsi Euro 2032 non sarà in tal senso facile. Gli impianti turchi sono infatti più che moderni e ricchi di comfort. La concorrenza è davvero dura. L’unica possibilità per l’Italia sarebbe quella di intensificare i lavori di ristrutturazione e compiere un’opera di ammodernamento degli impianti, ma nella maggior parte dei casi le amministrazioni locali non sono ben predisposte in tal senso. A parlarne è stato Antonio Di Gennaro a Tmw Radio.
Antonio Di Gennaro sugli stadi per Euro 2032 in Italia
L’ex calciatore Antonio Di Gennaro, attualmente commentatore tecnico per la RAI, ha detto la sua in merito allo stato degli stadi candidati dall’Italia per Euro 2032: “Ci sono nove anni ancora ma se non ci diamo da fare rimaniamo al palo”, ha avvertito. Il riferimento è proprio alle carenze che molti impianti hanno. Soprattutto i più vecchi.
Nel recente passato si è più volte parlato di ammodernamento, ma anche di costruzione di nuovi impianti. “Arrivano proprietà straniere che vogliono investire ma non gli fanno fare lo stadio, perché viene fuori la famosa speculazione edilizia. Se tu vieni da fuori è normale che vuoi anche avere un rendiconto. Un esempio è Rocco Commisso che aveva pronto lo stadio in quattro anni. In questo caso noi siamo indietro, la Turchia invece ha impianti nuovi mentre noi siamo dietro anni luce”.
Lo stesso Antonio Di Gennaro in tal senso ha voluto ricordare come Wembley sia stato demolito e poi ricostruito, mentre in Italia questo non sarebbe possibile: “Il famoso non bisogna buttare giù gli stadi non ha senso. In Inghilterra hanno valorizzato anche la zona intorno allo stadio. Mi auguro che in futuro si possa fare anche qui”.
Euro 2032, tra le candidature manca Palermo
Le dichiarazioni di Antonio Di Gennaro non possono non solleticare la mente dei tifosi del Palermo, città esclusa dalla lista degli stadi presentata dall’Italia per Euro 2032. Il City Group, dopo avere acquistato il club di Viale del Fante, sta infatti coronando il sogno di avere un centro sportivo. La prossima ambizione non può che essere quella di avere uno Stadio di proprietà.
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La speranza è che l’amministrazione locale dia modo alla holding di Mansour di operare, a differenza di quanto accaduto in altre città italiane. Gli altri Paesi non possono che restare un esempio da seguire.